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Agroalimentare. Terra Viva: il settore lattiero caseario fortemente penalizzato dall’emergenza coronavirus. Il Governo metta subito in campo risorse a sostegno concreto del comparto

Pubblicato il 12 Mar, 2020

Roma, 12 marzo 2020 – Saranno provvedimenti economici essenziali, quelli proposti dal Governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus. 25 miliardi per far fronte alla situazione, di cui 12 saranno utilizzati nell’immediato per finanziare un nuovo decreto che sostenga imprese, lavoratori e famiglie, atteso per domani venerdì 13 Marzo.
Terra Viva, associazione Cisl di rappresentanza per i liberi produttori agricoli, pone l’accento sulla grave crisi che sta affrontando il settore lattiero caseario.

“Raccogliamo gli appelli che arrivano dai produttori, e in particolare quelli che operano nei territori della Lombardia, Veneto e Piemonte, che stanno subendo gravi ripercussioni dopo le misure restrittive attivate dai DPCM degli ultimi giorni. Con la chiusura di alberghi, ristoranti, bar e pasticcerie, il settore lattiero caseario è allo stremo, con una produzione che naturalmente non si ferma, ma una distribuzione che viene seriamente compromessa. Chiediamo quindi al Governo di prevedere, nel decreto di domani, sostegno al comparto. Le priorità che individuiamo sono: agevolare una maggiore liquidità alle aziende, sospensione e dilazione di mutui e pagamenti e semplificazioni burocratiche, per citare alcune forme di sostegno immediato.”

Così Claudio Risso, Presidente di Terra Viva Cisl, che prosegue: “La zootecnia continua ad essere uno dei motori trainanti dell’Italia, anche in questa fase delicata. Non si ferma la produzione e nemmeno l’approvvigionamento di materie prime, ma è ora più che mai centrale che la filiera alimentare del ‘made in Italy’, dalla produzione passando per la trasformazione e distribuzione, sia rafforzata, così da sostenere anche i piccoli produttori che sono i primi a pagare il prezzo più alto in una situazione emergenziale.”

“Ora servono misure urgenti ma, una volta superata questa fase critica, sarà urgente sedersi nuovamente ad un tavolo di concertazione e rivedere, insieme a tutte le parti, politiche, datoriali e di rappresentanza dei lavoratori, i meccanismi che regolano le filiere interne dell’agroalimentare, per pensare a nuovi modelli di sviluppo e di valorizzazione del nostro Made in Italy. Passaggio, questo, da fare anche con l’Europa, che deve necessariamente inserire in agenda il sostegno al settore primario, in un più ampio quadro europeo” conclude Risso.

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