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Alitalia. Pellecchia (Fit Cisl): “siamo ancora in fase di rullaggio”

Pubblicato il 14 Feb, 2019

Roma, 14 febbraio 2019 – “L’incontro odierno non ha risposto alle nostre aspettative, perché sono trascorsi quattro mesi dalla prima riunione con il Ministro, tenutasi il 12 ottobre, nel corso dei quali uno dei commissari ha abbandonato Alitalia e in azienda si percepisce un sentimento di forte preoccupazione, con conseguente peggioramento del clima organizzativo”, così dichiara Salvatore Pellecchia, Segretario generale della Fit-Cisl, a valle dell’incontro tenutosi oggi al Ministero dello Sviluppo economico su Alitalia.
“Ci aspettavamo una comunicazione – prosegue Pellecchia – sullo stato di avanzamento delle trattative fra ferrovie e il partner industriale e invece ci è stato detto che solo ieri il Cda di Fs ha avviato la negoziazione con Delta e EasyJet. Trattativa che si profila lunga e i cui esisti non sono affatto scontati, come ha sottolineato lo stesso vettore inglese”.
“Ci troviamo a ridosso dell’estate – precisa il Segretario generale -, periodo in cui, com’è noto, c’è un incremento del traffico aereo, e la compagnia non ha un piano industriale né i mezzi per cogliere le opportunità che il mercato offrirà e per implementare l’offerta commerciale con nuove rotte, tant’è che non sono più arrivati i cinque nuovi aeromobili annunciati a suo tempo dall’ex commissario Gubitosi, due a lungo raggio (un A330 ad aprile e un B77-300 a ottobre di questo anno) e tre a medio raggio con capacità più alta di passeggeri e range (A320 Neo a marzo/aprile 2019).”
Conclude Pellecchia: “Se non si accelera il negoziato con il partner industriale la compagnia rischia di fare un tuffo nel passato e tutto quanto di buono è stato fatto finora, a partire dai sacrifici delle lavoratrici e dei lavoratori, rischia di andare buttato.
A questo punto, atteso che il confronto iniziato a suo tempo con il Mit sul settore del trasporto aereo si è inspiegabilmente interrotto e considerato che la procedura di raffreddamento, avviata lo scorso 31 gennaio per sollecitarne la ripresa non ha avuto esito positivo, si valuterà l’opportunità di passare alla seconda fase”.

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