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Ambiente. Rota (Fai Cisl): “Contro il dissesto abbandonare la logica dell’emergenza”

Pubblicato il 9 Nov, 2020

Roma, 9 novembre 2020. Il Segretario Generale Onofrio Rota al seminario della CEI per la ricorrenza della Giornata del Ringraziamento, dedicata quest’anno all’acqua: “Investire di più sul lavoro agroalimentare e ambientale per fare prevenzione”

“La Giornata del Ringraziamento offre quest’anno un’ottima opportunità per rilanciare l’impegno delle istituzioni e di tutto il mondo del lavoro sulle politiche di prevenzione del dissesto idrogeologico, divenute irrinunciabili. L’appello che il sindacato agroalimentare e ambientale rivolge alle istituzioni è proprio questo: fare tesoro degli errori del passato e superare la logica dell’emergenza”. Lo ha detto il Segretario Generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, intervenendo oggi al seminario on line sulla 70ma Giornata Nazionale del Ringraziamento, quest’anno dedicata dalla CEI al tema dell’acqua come benedizione della terra.
“La tutela dell’acqua – ha detto il sindacalista – è parte integrante nella nostra vita quotidiana, della salute pubblica, dello sviluppo sostenibile delle nostre comunità locali, del contrasto ai processi di desertificazione e spopolamento. Ma dobbiamo voltare pagina. Incuria e mancanza di programmazione nella tutela del territorio causano ogni anno la perdita di 136mila giornate di lavoro, inoltre la nostra rete idrica disperde 39 litri d’acqua ogni 100 e l’impermeabilizzazione del territorio italiano è cresciuta nel 2019 di oltre 22 chilometri quadrati, considerando anche il nuovo consumo di suolo permanente”. Anche per questo il sindacato rilancia la campagna “Senza terra non c’è cibo”, chiedendo l’approvazione della legge contro il consumo di suolo: “È vero che stiamo vivendo un’emergenza senza precedenti – ha detto Rota – ma dossier legislativi come questo vanno ripresi proprio per dare forma a una ripartenza incentrata su un nuovo modello di sviluppo, quello che promuoviamo con il Manifesto di Assisi per un’economia a misura d’uomo e a salvaguardia dell’ambiente, perché crisi sanitaria e crisi climatica non possono essere affrontate separatamente, essendo due facce della stessa medaglia. Nella stessa ottica va approvata la legge ‘salva mare’, per consentire ai nostri pescatori la raccolta della plastica in acqua, recuperando anche parte di quel reddito andato perso negli ultimi anni”.
“Potremmo davvero fare prevenzione – ha spiegato il sindacalista – solo valorizzando il lavoro agroalimentare e ambientale, a cominciare da quello nei consorzi di bonifica, che in passato hanno convertito tante paludi in terreni agricoli produttivi: oggi ci sono punte di eccellenza che producono energia e adottano tecnologie 4.0 minimizzando sprechi e impatto ambientale, ma la politica non ne ha ancora compreso a fondo il ruolo e il grande valore. Stessa cosa per il lavoro idraulico forestale, tra l’altro privato vergognosamente del contratto nazionale da ben otto anni”. All’incontro, moderato dal giornalista di Avvenire Marco Girardo, oltre a Rota hanno partecipato don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Nazionale CEI per i problemi sociali e il lavoro, don Luigi Maria Epicoco, docente della Pontificia Università Lateranense, prof.ssa Alessandra Vischi, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, S. E. Mons. Pierantonio Tremolada, Vescovo di Brescia, Giovanni Lo Bello, Vicepresidente di Terra Viva Cisl e rappresentanti nazionali di Coldiretti, Acli Terra, Feder-Agri Mcl.

 

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