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Bancari. Bper, accordo su cessione ramo azienda da Ubi e Intesa: garantiti tutti i lavoratori

Pubblicato il 30 Dic, 2020

Roma, 30 dicembre 2020 – Nella notte del 30 dicembre è stato raggiunto l’accordo per il passaggio da Intesa Sanpaolo e Ubi di 624 filiali e 5.107 lavoratori a Bper. A firmarlo First Cisl e gli altri sindacati del credito. Viene così soddisfatta la condizione posta dall’Antitrust per il via libera all’ Opas di Intesa Sanpaolo su Ubi.
L’accordo riguarda le cessioni di due distinti rami d’azienda: 587 punti operativi e 4.727 lavoratori della rete UBI; 37 filiali e 295 persone di Intesa Sanpaolo, nonché 85 risorse di UBIS
“L’accordo è inedito: ha carattere settoriale ed effetti sistemici, mette in sicurezza i diritti individuali e collettivi per la stabilità del settore – commenta il segretario nazionale di First Cisl Domenico Iodice – La forte coesione del tavolo unitario è buon viatico in vista dei prossimi passi: l’incorporazione di Ubi in Isp e le armonizzazioni contrattuali sia in Isp sia in Bper”.
“Vengono salvaguardati i trattamenti economici, anche in chiave di futura armonizzazione, compreso il valore della contribuzione aziendale per previdenza e assistenza – sottolinea Mauro Incletolli, segretario nazionale First Cisl – E’prevista una moratoria almeno fino al termine del 2021 di tutti gli altri trattamenti normativi derivanti dai contratti aziendali di provenienza, sia di Ubi sia di Isp”.
“Con questa operazione Bper punta a radicarsi sui territori, in particolare la Lombardia e le Marche, ed a sviluppare la rete fisica di sportelli – afferma il segretario nazionale di First Cisl Mario Garcea – L’accordo valorizza le persone e consolida i percorsi professionali, garantendo piena salvaguardia occupazionale e nuove assunzioni”.

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