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Banche. Colombani (First Cisl): Credito in calo dal 2011, le garanzie valgono 300 miliardi. Serve un Protocollo sull’occupazione nel settore“

Pubblicato il 25 Set, 2025


“Negli ultimi 20 anni il settore bancario ha perso 75mila posti di lavoro. Nel frattempo è divenuto uno dei più concentrati tra i grandi paesi europei. Nello stesso periodo, infatti, secondo l’indice di Herfindahl-Hirschman, utilizzato anche dall’Antitrust nelle sue istruttorie,   la concentrazione del sistema bancario italiano è triplicata, doppiando il grado di concentrazione del sistema tedesco e distaccando nettamente quello francese. Le fusioni hanno contribuito alla continua riduzione della rete delle filiali, al punto che oggi ben 3.415 comuni, pari al 43,2% del totale, ne risultano privi.  Per questo abbiamo chiesto, anche in riferimento alle operazioni straordinarie concluse positivamente per gli offerenti ed a quelle che potrebbero realizzarsi nel prossimo futuro, la sottoscrizione di un Protocollo sull’occupazione per la salvaguardia dei livelli occupazionali, la riqualificazione professionale e la tutela delle persone”.  Lo ha dichiarato il segretario generale First Cisl Riccardo Colombani davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, nel corso dell’audizione dei sindacati che si è tenuta oggi in Senato.“La concentrazione del sistema, anche a causa del multiaffidamento, è tra i motivi della contrazione del credito registratasi negli ultimi anni. Dal 2011 al 2024 lo stock dei finanziamenti erogati alle imprese non finanziarie è calato di circa 330 miliardi di euro (- 33,1%). Solo nel 2024 la flessione nei confronti delle piccole imprese è stata del 6,8%. Va rilevato inoltre che una parte significativa dei crediti concessi – ha proseguito Colombani – sono assistiti da garanzie pubbliche. Dal Rendiconto generale dello Stato della Corte dei Conti risulta che nel 2024 le garanzie ordinarie hanno registrato un balzo del 39% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 184 miliardi, che sommati ai 110 delle garanzie emergenziali portano il totale a 294 miliardi. Vista la rilevanza delle politiche pubbliche di agevolazione e incentivo alle imprese è indispensabile una profonda riflessione politica e un coinvolgimento anche delle associazioni di rappresentanza delle banche, per evitare che gli eventuali costi a loro carico si ripercuotano sui beneficiari dei crediti”.“Il Testo Unico Bancario del 1994, che ha disciplinato il passaggio da un sistema prevalentemente pubblico ad un modello privatistico basato sulla banca – impresa, ha affidato alle autorità creditizie di carattere politico, tra cui il Mef e il Cicr, al quale è attribuita l’alta vigilanza in materia di credito e tutela del risparmio, compiti di indirizzo dell’attività bancaria. L’esercizio di tali prerogative – ha concluso Colombani – appare oggi ancor più indispensabile per spingere le banche ad attuare comportamenti d’impresa socialmente responsabili”.