Bilbao, 2 aprile 2019 – “Troppo spesso le banche, come altre aziende, in Italia come nel resto d’Europa, assumono le persone disabili solo perché lo impone la legge. I disabili rischiano così di essere tenuti ai margini dell’organizzazione aziendale, mentre dovrebbero diventare una vera e propria opportunità strategica, al centro dei processi di adeguamento organizzativo. Il problema è che manca un quadro normativo comunitario che spinga in questa direzione: la soluzione sta allora nel rendere prassi operativa quelle dichiarazioni di principio che le aziende devono fornire tra le informazioni non finanziarie previste dalle direttive europee e per far questo vogliamo arrivare all’istituzione della figura del disability-diversity manager all’interno di quei Comitati aziendali europei nei quali siedono i rappresentanti delle aziende e dei lavoratori”: lo afferma Giacinto Palladino, componente della segreteria nazionale di First Cisl e project manager dell’iniziativa lanciata oggi a Bilbao dal sindacato con il coinvolgimento di organizzazioni sindacali di nove paesi europei in partnership con Banca Etica e con il finanziamento della Commissione europea.
“L’ obiettivo del progetto – spiega Palladino – è quello di proporre strumenti che garantiscano la piena inclusione e le pari opportunità di sviluppo professionale e di carriera dei lavoratori disabili all’interno delle aziende finanziarie e mira a definire, attraverso un approfondimento biennale, una policy recommendation che concorra al superamento delle carenze del quadro normativo comunitario sulla contrattazione transnazionale”.