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Banche. Mps. Colombani (First Cisl) a Ruocco: “No allo spezzatino, un rischio per il Paese e per i lavoratori “

Pubblicato il 5 Set, 2020


Roma, 5 settembre 2020. “La storia del Monte dei Paschi di Siena non può finire con una vendita a spezzatino. L’ipotesi prospettata da Carla Ruocco appare contradditoria e potenzialmente pericolosa per l’interesse del Paese  e per i  lavoratori”. Questo il commento del segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani all’intervista rilasciata oggi dalla Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche a  IlSole24Ore. 

“Ruocco ha ragione su due punti. Primo, le banche italiane devono continuare ad assolvere un ruolo cruciale nel sostenere l’economia colpita dal Covid – 19. Secondo, la privatizzazione di Mps nei tempi stabiliti dalla Bce determinerebbe per lo Stato azionista una perdita ingente. Va rilevato inoltre che il sistema bancario verrebbe privato di un attore rilevante al fine di attuare le politiche creditizie che il governo ha il dovere di definire”.

“Fare però dell’istituto senese il baluardo, insieme ad Amco, di una bad bank nazionale, ora che con il via libera della Bce il suo bilancio verrà ripulito dagli Npl e i ratios sui deteriorati diverranno  migliori della media del sistema (il gross Npe ratio passerà dal 12,4% al 4,3%), risulta incomprensibile – aggiunge il numero uno dei bancari della Cisl – Così come è difficile da comprendere la cessione delle filiali alla Popolare di Bari, al momento impantanata nelle nomine, mentre il governo non ha ancora definito gli indirizzi delle politiche creditizie per il Sud che la “nuova” Popolare di Bari dovrà attuare”.

“In ogni caso l’eventuale consolidamento di un polo bancario a capitale pubblico – conclude Colombani – non potrà risolversi nella cancellazione dell’identità degli istituti che ne entreranno a fare parte, il cui mantenimento rappresenta invece una garanzia di continuità per la clientela. Tuttavia le questioni sollevate da Ruocco non vanno fatte cadere ma vanno anzi discusse in modo trasparente tra la politica e le parti sociali, nell’interesse del Paese e dei lavoratori”.

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