“Apprezziamo la volontà dell’azienda di voler mantenere la propria vicinanza ai territori. Ricordo però che in Italia i territori non sono tutti uguali. Pertanto è opportuno che nella messa a terra del piano si tenga conto delle particolarità”. È il commento di Sabrina Nanni, coordinatrice nazionale First Cisl con delega al gruppo Bper Banca, al nuovo piano d’inpresa presentato oggi dalla banca.
“Siamo tutti consapevoli che l’utilizzo del digitale piuttosto che dei canali informatici in certe zone d’Italia e per certi target di clientela è piuttosto complicato. Corriamo il rischio che una fascia di clientela che adesso è cliente Bper possa esser tagliata fuori da certe dinamiche. Attenzione all’utilizzo dell’automazione e dell’IA che deve essere a supporto dei lavoratori e delle lavoratrici e non deve servire a sostituirli. Seguiremo con molta attenzione – ha concluso Nanni – l’interazione tra Bper e Unipol per la vendita di prodotti assicurativi”.
“È un piano industriale che scopriremo gradualmente – ha dichiarato Emilio Verrengia, segretario responsabile First Cisl del gruppo – First Cisl seguirà con attenzione questo processo. Abbiamo apprezzato ascoltare le parole “persona” e “territorio” perché per noi rappresentano valori fondanti. Temiamo però che la riduzione dell’organico a 18.500 persone possa penalizzare il presidio del territorio, così come l’accelerazione sulle filiali cashless considerato che in alcuni territori la presenza del personale è un valore aggiunto per la crescita e per il mantenimento di quote di mercato. La formazione è altresì importante, peccato però che interessi in particolar modo soltanto il 30% del personale. Ben vengano gli investimenti sul sistema operativo – ha sottolineato Verrengia – che sappiamo essere deficitario. Bisogna investire ancor di più sulla sicurezza e sul patrimonio immobiliare. Apprezziamo la decisione dell’azienda di invertire la rotta sulla chiusura degli sportelli, vero presidio di legalità nell’economia dei territori, ed auspichiamo – ha concluso – che il sistema incentivante possa finalmente essere oggetto di concertazione con le organizzazioni sindacali affinché coinvolga più persone possibili”.