Roma, 6 agosto 2019 – “Il drammatico incidente di Borgo Panigale, in cui sono deceduti due operai edili della provincia di Frosinone, ci addolora profondamente e ci indigna. Sono anni che denunciamo i pericoli che corrono i lavoratori impegnati nei cantieri stradali ed autostradali, ed evidentemente la normativa prevista per garantire la loro sicurezza, integrata e rafforzata solo pochi mesi fa grazie al nostro pressing, non è sufficiente ad evitare tragedie come queste”. Lo dichiara Franco Turri, segretario generale Filca-Cisl. “La presenza di traffico veicolare a pochissima distanza dal luogo in cui operano questi lavoratori – spiega Turri – rappresenta un rischio altissimo. Sarebbe il caso di valutare la chiusura di tutti i cantieri stradali nei periodi di grande traffico, come ha deciso la Regione Liguria, con il doppio vantaggio di evitare le code ma soprattutto di garantire l’incolumità dei lavoratori impegnati nei cantieri. E comunque tutti i soggetti in campo, datori di lavoro, committenti e imprese appaltatrici, devono rispettare alla lettera la normativa in vigore. Inoltre ci appelliamo anche alle istituzioni che vigilano sulla corretta attuazione e agli automobilisti, che devono affrontare i tratti interessati dai lavori con la massima prudenza, nel rispetto del Codice della Strada e di quanto indicato dalla segnaletica. Il tratto di Borgo Panigale, tra l’altro, è noto per l’incidente gravissimo di un anno fa e per un altro incidente avvenuto nei giorni scorsi. Le due vittime, di 38 e 46 anni, allungano il triste elenco di lavoratori travolti e uccisi mentre erano impegnati in cantieri stradali: tra gli incidenti più recenti – ricorda il segretario generale della Filca – c’è quello di pochi giorni fa a Vasto, sempre sull’A14, costato la vita ad un operaio 57enne, e poi quelli di febbraio a Villareggia, in Piemonte, con due vittime, quello sull’autostrada A10 Genova-Savona, nel quale sono morti altri due lavoratori, e gli incidenti mortali sull’A21, nell’astigiano, e sull’A15, nei pressi di Parma. È ora di interrompere questa terribile scia di sangue”, conclude Turri.