Capgemini Italia, leader nella consulenza per la trasformazione tecnologica e di business delle aziende, ha presentato una proposta per lo smart working che ribalta l’accordo esistente.
Elevato il numero di rientri ed esclusi gli unbilled, ovvero gli addetti in attesa di riallocazione presso altri clienti della società; risparmiate solo le categorie fragili e concesse giornate di smart working, ma solo per un periodo limitato, a chi risiede in province diverse.
Una proposta insufficiente e distante dalle esigenze di lavoratrici e lavoratori che ha portato le assemblee riunitesi ieri a decidere per una giornata di sciopero, che Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno indetto – unitamente al coordinamento delle delegate e dei delegati, e in accordo con le federazioni dei metalmeccanici – per domani, mercoledì 16 aprile.
Le proposte di Capgemini, dalla inflessibilità del numero minimo di rientri alle condizioni incerte riservate ai dipendenti fuori provincia, alle misure punitive nei confronti di quanti, all’interno del regime di assegnazione intorno al quale è organizzata l’azienda, sono temporaneamente inattivi, rappresentano un vistoso passo indietro che Capgemini non sembra disposta a rivedere.
“Lo sciopero è stato proclamato per respingere una proposta che non risponde ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori – hanno dichiarato Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – e per rimettere al centro la necessità di un migliore equilibrio vita-lavoro, il cui mancato rispetto può indurre lavoratrici e lavoratori a rinunciare all’impiego”.
Una mobilitazione che si muove anche a sostegno della trattativa per il rinnovo del CCNL Metalmeccanici, vertenza che Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs sostengono con un documento unitario che ribadisce la centralità del rinnovo contrattuale.
Capgemini Italia. Ribaltato l’accordp per lo smart working. Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs: sciopero il 16 aprile
Pubblicato il 15 Apr, 2025