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Caporalato. Rota (Fai Cisl): “Bene arresto a Cosenza, il governo intervenga nella direzione annunciata un mese fa”

Pubblicato il 5 Ott, 2018

Roma, 5 ottobre 2018 – “L’arresto avvenuto stamane a Roggiano Gravina, nella provincia di Cosenza, conferma ancora una volta quanto sia strutturato e radicato il fenomeno del caporalato, che colpisce anche richiedenti asilo arruolati per lavorare nei campi con turni di 9 ore e per 20 euro al giorno, senza alcun diritto e senza alcuna sicurezza”.
Lo dichiara Onofrio Rota, Segretario generale della Fai Cisl, commentando l’arresto di un imprenditore agricolo da parte dei militari della Stazione Carabinieri di Roggiano Gravina per i reati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
“Esprimiamo piena gratitudine alle forze dell’ordine per il lavoro che svolgono ogni giorno sul territorio – aggiunge Rota – ma ricordiamo che è fondamentale agire anche sulle leve della prevenzione, a partire dal collocamento, dal trasporto dei lavoratori, e dalla realizzazione delle sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità. Tutti aspetti che avevamo ampiamente affrontato anche un mese fa con il Ministro Di Maio, quando a Foggia si è impegnato ad avviare un piano triennale contro il fenomeno del caporalato. Ma non possiamo fare un continuo gioco dell’oca e tornare sempre al punto di partenza: le segnalazioni che riceviamo con la nostra campagna Sos Caporalato, così come quelle che giungono dai nostri dirigenti e operatori territoriali, ci fanno temere che con l’avvio della stagione agrumicola si ricominci a inseguire le emergenze anziché intervenire, come promesso dal Governo, con azioni concertate e pianificate di lungo periodo. Auspichiamo davvero iniziative concrete che vadano nella direzione annunciata”.

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