Roma, 4 marzo 2019. Ha preso il via da Campione D’Italia il confronto tra i sindacati di categoria delle case da gioco Slc Cgil, Fisascat Cisl, Uilcom Uil, Ugl Terziario, Savt, Snalc Cisal, Libersind Confsal e Rlc e l’associazione imprenditoriale di settore Federgioco, con il supporto della federazione di categoria Fipe Confcommercio. Le parti hanno scelto Campione d’Italia quale prima sede dell’incontro per sottolineare la gravità nella quale versa il territorio e al contempo per dare un segnale congiunto di vicinanza ai tanti lavoratori della casa da gioco fallita nel 2018. Preso atto che la richiesta congiunta di incontro ai ministeri competenti dell’Interno e del Lavoro formalizzata in data 4 ottobre 2018 non ha avuto riscontro, il tavolo all’unanimità ha deliberato di rinnovare l’istanza sollecitando nuovamente i due dicasteri ad attivare «un tavolo interministeriale di confronto che coinvolga tutti i soggetti firmatari al fine di tutelare l’intero settore delle Case da Gioco italiane a garanzia dei relativi ritorni economici ed occupazionali sui territori». Sindacati e imprese nella nota congiunta chiedono espressamente di definire «con determinazione un intervento urgente che porti alla nomina che porti alla nomina del Commissario Straordinario a cui vengono attribuiti i poteri necessari a procedere alla tempestiva riapertura del Casinò di Campione d’Italia che permetta di ridare conforto e dignità all’intera comunità». Le parti ricordano che «lo stato generale di crisi delle Case da Gioco Italiane, ulteriormente aggravato dall’assenza di strumenti e interlocuzioni che agevolino le possibili soluzioni per garantire un futuro alle suddette aziende, mette a rischio oltre 3mila posti di lavoro diretti e del relativo indotto». Per il segretario nazionale della Fisascat Cisl Mirco Ceotto «la situazione delle case da gioco italiane va affrontata in sede istituzionale prevedendo una tavolo ad hoc con i ministeri competenti, ad oggi sordi alle nostre richieste di aiuto». «Sulla vertenza della casa di gioco del comasco – ha stigmatizzato il sindacalista – non dimentichiamo che la politica e il Governo centrale stanno pagando fior di quattrini per tenere chiuso il Casino di Campione D’Italia, continuando a pagare mutui, fornitori e dipendenti». «Il nostro auspicio – ha concluso il sindacalista – è che la nomina di un Commissario Straordinario possa assicurare la riapertura della casa da gioco a garanzia di ripresa dell’intera comunità campionese». Il confronto sindacati e imprese è aggiornato alla prima settimana di aprile; le riunioni proseguiranno nelle diverse sedi dei casino italiani. Sul tavolo il monitoraggio delle case da gioco e la definizione di una contrattazione nazionale di settore.