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Commercio e terziario. Le lavoratrici e i lavoratori di Booking.com sciopereranno lunedì 4 agosto per protestare contro il piano di licenziamenti avviato dall’azienda

Pubblicato il 31 Lug, 2025

Booking.com ha comunicato la volontà di licenziare 9 dipendenti nella sede italiana, su circa 150 totali, nell’ambito di una riorganizzazione globale che prevede migliaia di esuberi. Dietro a parole come “ottimizzazione” e “innovazione”, si nasconde una strategia di tagli che colpisce direttamente le persone, molte delle quali con oltre dieci anni di servizio.
L’azienda ha rifiutato ogni proposta alternativa avanzata dalle organizzazioni sindacali (Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs), limitandosi a un’offerta economica insufficiente e pretendendo persino di scegliere chi licenziare.
Una posizione rigida e inaccettabile. Responsabilmente le organizzazioni sindacali hanno provato più volte a riportare l’azienda al tavolo, ma questa si è limitata a comunicare al Ministero del Lavoro la chiusura senza accordo della fase sindacale, riducendo così a pochi giorni i tentativi di salvataggio e di gestione dei possibili esuberi.In pieno agosto, nel picco delle attività di un’azienda che naviga economicamente a gonfie vele!
È inaccettabile che vengano usati questionari anonimi per giustificare licenziamenti, citando tra le motivazioni un presunto “scarso senso di appartenenza”, una dimostrazione questa di quali siano i veri valori aziendali di queste piattaforme digitali.Rifiutiamo un modello aziendale che privatizza i profitti e scarica sui lavoratori il costo delle proprie decisioni.
Per questo motivo, le lavoratrici e i lavoratori riunitisi in assemblea, hanno dato mandato alle Organizzazioni Sindacali di proclamare uno sciopero per l’intera giornata lavorativa di lunedì 4 agosto.Una data storica per le lavoratrici e i lavoratori del gruppo, è il primo sciopero nel nostro paese e con buona probabilità a livello globale, in un’azienda che sta mutando pelle nelle relazioni con i suoi dipendenti!
Chiediamo il ritiro dei licenziamenti e la riapertura di un confronto vero sulle possibili alternative.Il lavoro si rispetta, non si taglia!Le persone non sono numeri!

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