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Conad/Auchan. Fumata nera al tavolo al Mise: nessun impegno di Margherita Distribuzione sulla ricollocazione dei lavoratori

Pubblicato il 17 Dic, 2019

Roma, 17 dicembre 2019 – Fumata nera al tavolo al ministero dello Sviluppo Economico sulla maxi operazione di acquisizione avviata dal consorzio di dettaglianti Conad. Il confronto fra i sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs ed i rappresentanti di Margherita Distribuzione SpA, in presenza della sottosegretaria Alessandra Todde e del Vice Capo di Gabinetto del Ministro dello Sviluppo Economico Giorgio Sorial, non ha registrato avanzamenti significativi sulla complessa vertenza dei 13.291 lavoratori ex Gruppo Auchan. La direzione aziendale non è stata in grado di declinare in maniera chiara il livello e la portata dell’impegno richiesto dai sindacati al sistema Conad per affrontare l’esubero occupazionale derivante dalla progressiva dismissione della rete commerciale ex Auchan.
Alla vaghezza delle asserzioni esplicitate da Margherita Distribuzione SpA, i rappresentati sindacali hanno ribadito i tre punti sui quali è necessario giungere ad una convergenza: in primis il formale e sostanziale impegno della rete Conad a farsi carico della ricollocazione dei profili professionali fungibili con la propria struttura organizzativa nei casi di riduzione delle superfici di vendita; la perimetrazione dei grandi format per i sindacati deve avvenire non prima del trasferimento ma per mezzo di confronti dedicati da realizzare con i soggetti che gestiranno direttamente i punti vendita; e infine l’impegno delle 6 cooperative del sistema Conad – presso le quali si svolgono funzioni sovrapponibili alle attività attualmente garantite dai lavoratori delle sedi di Rozzano, Osimo, Chiari, Vicenza e Roma e presso gli 11 centri logistici che compongono l’articolazione distributiva del gruppo francese in Italia – per offrire delle opportunità occupazionali ai lavoratori.
Per la Fisascat Cisl, presente al tavolo con il segretario nazionale Vincenzo Dell’Orefice e con una nutrita delegazione di rappresentanti sindacali aziendali, «è soprattutto mancato, nel corso del confronto sindacale, che ha avuto quale esito la rottura e la proclamazione dello sciopero un chiaro mandato a chi al tavolo ha rappresentato Margherita Distribuzione da parte del mondo Conad». E ancora per il sindacalista «non è casuale che il tentativo perseguito da parte degli interlocutori aziendali è stato finalizzato a porre al centro del confronto con i sindacati la sola questione degli esuberi e non i contenuti del piano di rilancio dei punti vendita».
«In estrema sintesi si è chiesto ai sindacati di sottoscrivere una cambiale in bianco – ha stigmatizzato il sindacalista – indicando al livello nazionale la quantificazione degli esuberi e la loro gestione per cedere in condizioni ottimali ai singoli esercenti appartenenti al sistema Conad dei punti vendita già conformati ad un modello organizzato che peraltro non è stato mai dettagliato alle organizzazioni sindacali».
«I sindacati hanno respinto sin da subito tale tentativo – ha precisato il sindacalista – in quanto ci si proponeva di fatto di trasformare Margherita Distribuzione in una bad company nella quale sarebbero rimasti soltanto lavoratrici e lavoratori in esubero del tutto espunti rispetto allee vicende gestionali dei loro punti vendita di appartenenza e delle evoluzioni che questi conosceranno nell’era Conad».
Per Dell’Orefice «non si può ripristinare la gestione profittevole a danno dei lavoratori rendendo collettivo il solo esubero, con il conseguente ricorso a forme di integrazione al reddito per lavoratrici e lavoratori che un posto di lavoro ce l’hanno e lo vorrebbero e lo potrebbero mantenere».
Resta confermata dunque la mobilitazione indetta dai sindacati con il pacchetto di 16 ore di sciopero, di cui 8 ore indette a livello nazionale~il~23 dicembre con presidi e sit-in organizzati nei contesti territoriali nei quali la presenza Conad è significativa, ed altre 8 ore di astensione dal lavoro da stabilirsi al livello territoriale.

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