Roma, 25 febbraio 2020 – «Registriamo una sostanziale indisponibilità aziendale a dare vita ad una serie di misure volte non solo a facilitare ed agevolare l’esodo volontario, con incentivazioni che possano riscontrare effettivamente il gradimento dei lavoratori convolti, ma si fa fatica a condurre gli interlocutori di parte aziendale anche ad addivenire ad una composita modalità di ricollocazione e di politiche attive da formalizzare nell’intesa». Così il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vicenzo Dell’Orefice ha commentato l’andamento della fase amministrativa sulla procedura di licenziamento collettivo avviata da Margherita Distribuzione S.p.A. (ex Auchan) per l’intero organico, ridotto a 798 unità, delle strutture operative ed organizzative della sede centrale di Rozzano e delle sedi periferiche di Ancona, Roncadelle, Vicenza, Offagna, Roma e Catania.
L’ammontare dell’incentivo all’esodo proposto da Margherita Distribuzione S.p.A., nell’ambito di un percorso più articolato sulla gestione degli esuberi, è pari a 12 mensilità lorde per chi manifesterà la volontà di fuoriuscire entro il 30 aprile 2020, comprensive dei ratei di 13^ e 14^ mensilità, importo che andrà a decrescere fino a 1.500 euro a seconda del periodo di fuoriuscita fino il 30 novembre 2020.
«Riteniamo che le 12 mensilità comprensive dei soli ratei di dodicesima e tredicesima mensilità non rappresentino una incentivazione economica proporzionata allo scopo» ha dichiarato Dell’Orefice sottolineando che «l’incentivo all’esodo deve rispondere a criteri di alto gradimento dei lavoratori ed essere, per una impresa che si dibatte nella non facile situazione di dover rispondere ad un problema di sovrastruttura di non di poco conto, un investimento vero».
Un tema dirimente quello dell’incentivazione all’esodo anche considerato che, con ogni probabilità, le regole che varranno per la fuoriuscita da Margherita Distribuzione degli impiegati addetti alle funzioni centrali di sede costituiranno un precedente dal quale non si potrà prescindere nella fase successiva che riguarderà gli interventi finalizzati a riportare ad un livello di equilibrio la rete commerciale ed accompagnarne l’integrazione sia presso la rete Conad o presso terzi eventualmente interessati. «Anche per questo – ha evidenziato il sindacalista – si rende necessario pattuire una forma di incentivazione economica che serva effettivamente a dotare quanti dovessero volontariamente decidere di aderire alle risoluzioni non oppositive del rapporto di lavoro una riserva economica utile a riprogettare piani professionali e di vita fuori da Margherita Distribuzione».
Già in occasione del prossimo incontro per la Fisascat Cisl sarà necessario approfondire i temi connessi alle politiche attive ed alla dote sulla ricollocazione rispetto ai quali l’azienda sinora si è genericamente dichiarata disponibile a trattare. «Il tempo stringe – ha concluso Dell’Orefice – dieci mesi di ricorso ad un ammortizzatore conservativo sono un periodo di tempo limitato per dare corpo e nervo ad un sistema di ricollocazione fuori e dentro il perimetro rappresentato da Conad. E’ necessario che questa che è la parte più qualificante ed importante di un accordo, ovverosia quella che guarda ad istituti contrattuali innovativi in termini di politiche attive, sia ben delineata e soprattutto sostenuta con risorse congrue».