Roma, 6 marzo 2020 – Si avvia verso la conclusione la fase sindacale della procedura di licenziamento collettivo avviata da Margherita Distribuzione per tutto il personale di sede dell’ex Gruppo Auchan, nel frattempo ridotto a 764 unità per effetto delle numerose dimissioni volontarie che si sono registrate dall’apertura formale della procedura.
La Fisascat Cisl, presente al tavolo con il segretario nazionale Vincenzo Dell’Orefice, ha invitato la direzione di Margherita Distribuzione ad esplicitare in maniera univoca il ricorso all’esclusivo criterio della non opposizione al licenziamento nella risoluzione dei rapporti di lavoro, a prevedere una durata specifica della deroga per effettuare i licenziamenti e a stralciare la proposta aziendale, eccessivamente formalistica, sulle modalità di manifestazione della volontà di accettazione della risoluzione del rapporto di lavoro.
Rispetto all’incentivo all’esodo proposto da Margherita Distribuzione – pari 12 mensilità lorde con l’aggiunta dei relativi ratei di 13° e 14° più il valore corrispondente al mancato preavviso – la categoria cislina chiede di incrementare le mensilità da erogare, di estendere la base di calcolo anche alle altre voci retributive che determinano la retribuzione annua lorda dei lavoratori, di rivedere il meccanismo del cosiddetto décalage dell’incentivazione – estremamente penalizzante per i lavoratori che non dovessero scegliere a stretto giro di risolvere il proprio rapporto di lavoro – nonché di escludere la riduzione dell’incentivo all’esodo per i pensionandi.
Per la Fisascat è anche dirimente irrobustire la dote di 4mila euro proposta dall’azienda finalizzata alle ricollocazioni, possibilmente intensificando l’istituto per le aree del Paese nelle quali è maggiore la difficoltà nel trovare occupazioni alternative.
«Va evitato che si inneschi un fenomeno paradossale che impedisca a coloro che hanno già trovato un’altra occupazione di uscire con un un’integrazione di carattere economico, costretti a presentare le dimissioni e quindi a rinunciare ad un congruo elemento incentivante» ha stigmatizzato Dell’Orefice esortando la direzione di Margherita Distribuzione «a meglio specificare le condizioni e le modalità di realizzazione delle politiche attive finalizzate alla ricollocazione del personale di sede presso il sistema di Conad o verso terzi operatori».
Per il sindacalista «definire al più presto un accordo per gestire al meglio le uscite volontarie e le ricollocazioni del personale di sede diventa una premessa imprescindibile per focalizzare l’attenzione dei soggetti negoziali all’altrettanto complessa vicenda del personale dei negozi, tenuto anche conto dell’andamento assai problematico delle vendite in seguito all’emergenza Coronavirus con le implicazioni rispetto la fruibilità dei negozi in tutta Italia». «Nella situazione di crisi generalizzata che il nostro Paese sta vivendo da qualche settimana – ha concluso – l’apporto più utile che le parti possono dare è raggiungere una intesa equilibrata e che serva dare risposte certe ai lavoratori».