Roma 11 gennaio 2019 – “Mi permetto di dare un consiglio all’imprenditore di Treviso che non riesce a trovare 30 operai edili ai quali applicare il contratto metalmeccanico: provi a proporre l’applicazione del contratto giusto, vale a dire quell’ dell’edilizia, e forse qualche lavoratore lo troverà”. Lo dichiara il segretario generale della Filca-Cisl, Franco Turri, commentando la vicenda di Nereo Parisotto, titolare di Euroedile, in difficoltà nel reclutamento di 30 lavoratori addetti ai ponteggi. “L’applicazione di contratti non pertinenti – spiega Turri – vale a dire il cosiddetto dumping contrattuale, provoca danni economici al lavoratore e maggiori rischi per la sicurezza. Nei cantieri troviamo spesso operai edili con contratto metalmeccanico, multiservizi o addirittura florovivaistico. Un escamotage che consente all’impresa di risparmiare su salario, premi Inps e Inail, sicurezza, con conseguenze nefaste per i lavoratori. Tra l’altro l’addetto al montaggio e smontaggio dei ponteggi è una figura specializzata, ad alto rischio. Deve essere in possesso di un patentino che viene rilasciato anche dalle Scuole edili, che gli operai con contratto edile devono frequentare obbligatoriamente, come previsto dallo stesso contratto. In Italia – prosegue il segretario generale della Filca – a differenza di quello che accade ad esempio in Austria o Germania, non c’è l’obbligo di indicare il settore merceologico di pertinenza, e quindi la sfera contrattuale da applicare. È per questo che già un anno fa, insieme alle altre sigle sindacali, abbiamo lanciato l’idea una proposta di legge che preveda interventi sulla rappresentanza delle organizzazioni firmatarie dei contratti, l’emanazione di una legge ad hoc per l’applicazione del contratto dell’edilizia in cantiere, la parificazione dei contributi Inps, la definizione di un unico contratto per tutte le imprese edili, la reintroduzione del Durc (documento unico di regolarità contributiva) per cantiere e l’applicazione della congruità, vale a dire il corretto rapporto tra manodopera impiegata, tipo di lavorazioni e costo dell’opera. Altri interventi sono l’individuazione di un’autorità ‘terza’ che individui il contratto da applicare, l’introduzione della Patente a punti per aprire un’impresa o come sistema premiale, il limite al primo livello per il subappalto, l’impiego degli enti paritetici per censire e governare le tipologie di lavoratori presenti in cantiere. Alla luce di tutto ciò – afferma Turri – mi permetto di suggerire all’imprenditore di cambiare l’annuncio, e di offrire ai 30 lavoratori edili un contratto… da lavoratore edile. E poi di rivolgersi per la ricerca di manodopera alle Scuole edili, presenti in tutte le province italiane, o a Blen.it, il portale nato per facilitare l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro nel settore delle costruzioni. Forse sarà più fortunato!”, ha concluso il sindacalista cislino.