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Emergenza energetica. Flaei Cisl: “Sull’onda dell’emergenza Ucraina, si è costretti a tornare alle fonti tradizionali frettolosamente abbandonate”

Pubblicato il 14 Mar, 2022

“È ripartita la caccia al colpevole, costume “moderno” di una società, la nostra, che troppo è portata a dimenticare per salvarsi la coscienza. Ci eravamo scordati che l’85% delle materie energetiche usate dagli italiani provengono da paesi geopoliticamente instabili e lontani dal nostro e che si possono comprare soltanto dove esse si trovano. Ce lo eravamo dimenticati, nonostante crisi energetiche ricorrenti avessero fatto di tutto per tenercelo in evidenza”. Così la Flaei Cisl in un articolo dal titolo “Il ruolo del Sindacato e quello delle Aziende Elettriche: carbone, rinnovabili? Parliamo solo di fonti possibili”

“Lo abbiamo ignorato quando abbiamo detto no al nucleare, ma anche quando un’opposizione al carbone ha confinato il nostro Paese in fondo alla graduatoria dei fruitori. La dura realtà è tornata a galla e adesso, sull’onda dell’emergenza Ucraina, si è costretti a tornare alle fonti tradizionali frettolosamente abbandonate” si legge nell’articolo.

I sognatori asseriscono di risolvere i problemi con le fonti rinnovabili disponibili da pochi decenni. Noi siamo d’accordo (l’Italia con la Germania primeggiano in Europa), a condizione che gli impianti tradizionali già in esercizio, che assicurano agli italiani e alle loro attività produttive la copertura della domanda quotidiana, vengano spenti solo dopo che le fonti rinnovabili sostitutive siano attive, garantite e funzionanti nelle 24 ore” (continua...)

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