“Serve una riforma efficace della legge 157/92 sulla fauna selvatica, che sembra carente non solo dal punto di vista economico ma anche ambientale, per combattere in maniera tangibile un problema che sembra ormai endemico, e che provoca danni economici rilevanti ad ambiente e agricoltura, facendo salire alto il rischio di malattie e incidenti stradali fino a colpire la sicurezza nelle aree urbane”. Lo afferma il Presidente Terra Viva Claudio Risso a margine degli eventi in corso al G7 Agricoltura di Siracusa con la partecipazione dell’associazione cislina, presente a Ortigia nello stand della Regione Sicilia.
“È da tempo – afferma Risso – che in molti territori i nostri produttori agricoli denunciano danni alle coltivazioni dagli animali selvatici, così come molti allevatori, specialmente in Piemonte, ogni giorno alle prese con attacchi ai greggi da parte dei lupi, con conseguenze devastanti. Una situazione, quest’ultima, forse risultante del Progetto Life Wolf Alps, che ha messo l’accento solo sulla tutela del lupo e non gli allevatori, che sono invece i custodi delle nostre montagne e aree rurali”.
“Il rischio maggiore per i pastori, allevatori e contadini – prosegue Risso – è quello di abbandonare la montagna a causa della presenza dei lupi fuori controllo e la richiesta di risarcimento non può essere l’unica strada da percorrere, servono delle misure di lungo periodo e più strutturate, perche’ non si tratta solo di un danno economico ma anche di un danno morale per lavoratori che hanno costruito e curato un gregge in anni ed anni di duro lavoro, dunque vanno rispettati e non posti dalla parte del torto”.
Infine Risso richiama l’attenzione sull’epidemia di “blue tongue”. “Sulla cosiddetta ‘lingua blu’ – afferma il leader dei produttori agricoli della Cisl – la situazione rilevata nel crotonese è tragica, interi capi di bestiame vengono colpiti ogni giorno dall’epidemia, con conseguenze molto pesanti per le aziende del territorio, già provate dalla siccità, non solo dal punto di vista economico: una situazione del genere mette a rischio il futuro di interi territori. Bisogna affrontare una crisi che poteva essere evitata se si fossero ascoltati i campanelli d’allarme fin dall’inizio, ora va recuperato subito il tempo perduto, con una vaccinazione di massa, per la quale sarà approvata una delibera per 400 mila euro, con una convenzione tra ARA e l’azienda sanitaria, che si occuperà a spese della Regione Calabria, di fare disinfestazioni interna e una vaccinazione di massa”.