“La sfida a siccità e desertificazione è molto complessa, richiede un approccio multidisciplinare con azioni da intraprendere su più livelli, ma è indubbio che riguardi anzitutto il lavoro agroalimentare e ambientale con tutti i suoi settori interconnessi della forestazione, dei Consorzi di bonifica, dell’agricoltura, della trasformazione alimentare, dell’acquacoltura. La leva su cui contare è quella delle ‘tute verdi’: il lavoro come parte integrante di una visione d’insieme che unisce il ripristino del suolo alla tutela del bosco e del mare, alle sinergie tra le filiere del legno, dell’artigianato, del commercio, dell’energia, del turismo”. Lo scrive in un intervento sul quotidiano online In Terris il Segretario generale della Fai Cisl Onofrio Rota in occasione della Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità, istituita dalla Nazioni Unite nel 1995 e dedicata quest’anno al tema “Ripristinare la terra. Sbloccare le opportunità”. “Servono opere per il contrasto al dissesto idrogeologico, un’attività continua per la manutenzione e ammodernamento delle infrastrutture, bacini per la raccolta della risorsa idrica, nonché per la produzione energetica, ad esempio con il fotovoltaico galleggiante che consente di non mangiare ulteriore suolo agricolo – scrive il sindacalista – e poi serve una politica forestale nuova, che coniughi produttività, presidio professionale dei boschi, interventi strutturali di manutenzione del verde, e una rinnovata visione dell’operaio forestale, da valorizzare come ‘operatore ecosistemico’ con più ruoli, competenze e migliori riconoscimenti sociali ed economici”. Nell’intervento Rota ricorda anche la battaglia del sindacato per una legge contro il consumo di suolo e rilancia il ruolo di forestazione e Consorzi di bonifica: “Non sono settori del passato, non richiedono assistenzialismo, sono bensì settori strategici per dare gambe agli appelli degli scienziati a piantare alberi, a curare le foreste, ad arrestare la desertificazione e contrastare la siccità, che secondo il sistema Copernicus sui cambiamenti climatici ha condotto quest’anno i fiumi europei alla più bassa portata primaverile mai registrata dal 1992. Senza mai dimenticare che negli ultimi due decenni gli interventi di riqualificazione e ricostruzione resi necessari da disastri ambientali hanno portato via dalle casse pubbliche oltre 25 miliardi. Più di un miliardo di euro l’anno. Soldi dalle nostre tasche. Eppure la prevenzione costerebbe assai meno”.
Giornata Mondiale contro la desertificazione. Rita (Fai Cisl): “La risposta è nel lavoro delle tute verdi”
Pubblicato il 17 Giu, 2025