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Incidente porto di Napoli. Fit-Cisl: Ennesima morte sul lavoro, quanto fatto fino ad oggi non basta più 

Pubblicato il 24 Mar, 2024

“Oggi un’altra famiglia, alla quale va il nostro pensiero e le nostre condoglianze, piange un suo caro che ha perso la vita, deceduto mentre era al lavoro a bordo del traghetto GNV Antares, ormeggiato nel Porto di Napoli. Ancora un’altra vittima e questo dato di fatto ci fa dire che non bastano più le richieste di investimenti, le proclamazioni di pacchetti di ore di sciopero, di maggiori verifiche e di più controlli, perché se è vero che c’è stato un calo degli incidenti fatali, secondo quello che rileva Eurostat facendo il punto sulle vittime di incidenti navali per le unità di bandiera Ue, è altrettanto vero che ogni morte è insopportabile”. Così la Fit-Cisl Nazionale dopo la notizia della morte del 45enne rimasto schiacciato da una ralla durante una manovra di posizionamento di un semirimorchio. 
Continua la nota:”Chiederemo all’armatore di avviare, già a partire da domani, un confronto per comprendere le dinamiche dell’incidente, capire cosa non ha funzionato e proporre tempestive iniziative e azioni da mettere in campo a maggiore tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Il nostro obiettivo è realizzare con gli armatori e le loro associazioni datoriali le condizioni per costruire e diffondere una più incisiva cultura della salute e della sicurezza sul lavoro a bordo delle navi per fermare questa maledetta scia di sangue”.
“Confidiamo – conclude la nota del sindacato dei trasporti cislino – che si creino in tempi rapidissimi i presupposti per innalzare i già elevati standard di sicurezza affinché si raggiunga sulle navi italiane l’obiettivo di zero eventi fatali”.

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