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Istruzione e ricerca. Firmato il CCNL 2022-24. Barbacci (Cisl Scuola): “Ora subito la trattativa per il nuovo triennio”

Pubblicato il 5 Nov, 2025

Firmata all’ARAN l’intesa per il rinnovo della parte economica del CCNL 2022/24 del comparto istruzione e ricerca. L’accordo, che giunge quasi un anno dopo la scadenza del triennio al quale il contratto si riferisce, consentirà anzitutto di ricevere il saldo degli incrementi retributivi spettanti, al netto delle anticipazioni già in busta paga, col pagamento degli arretrati dei mesi precedenti, equivalenti a una sorta di seconda tredicesima.
Grazie alla firma, si rende ora possibile avviare immediatamente le trattative per il triennio 2025/27, quindi con la possibilità di raggiungere un altro importante risultato, oltre a quello di un ulteriore incremento del trattamento economico. Per la prima volta da decenni, infatti, si riuscirebbe a ottenere gli aumenti contrattuali nel corso del triennio di vigenza, senza i trascinamenti che quasi sempre hanno portato a rinnovi dei CCNl ben oltre il termine della loro scadenza.
Sull’importanza di riallineare i tempi contrattuali ha più volte richiamato l’attenzione la segretaria generale della CISL Scuola, Ivana Barbacci, sottolineando come si tratti di un aspetto che incide notevolmente ai fini di un’efficace tutela del potere d’acquisto delle retribuzioni.
A firmare l’intesa quasi tutte le sigle maggiormente rappresentative del comparto (FSUR CISL, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, GILDA Unams e ANIEF).
“Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto – afferma Ivana Barbacci – non avrebbe avuto alcun senso, e nessuna utilità per lavoratrici e lavoratori, perdere altro tempo rinviando la chiusura di un contratto per il quale non vi erano più margini realistici per avere condizioni più favorevoli. Con la logica che dovrebbe sempre caratterizzare un sindacato, si tratta di una scelta giusta fatta al momento giusto. Una scelta che rende oltretutto concreta, adesso, la possibilità di fare un altro passo in avanti verso l’obiettivo di una più piena valorizzazione di tutte le professionalità operanti nella scuola, procedendo in tempi brevi col rinnovo del contratto per il 2025/27”.
L’avvio immediato del negoziato per il triennio 2025/27 è un impegno che le parti assumono in modo esplicito in una dichiarazione congiunta; che vi sia un’intenzione di accelerare i tempi del rinnovo segno lo dimostra anche la definizione, avvenuta nei giorni scorsi da parte della Funzione Pubblica, dell’atto di indirizzo “madre” al quale dovranno fare riferimento i diversi ministeri nel predisporre quelli di propria competenza per i negoziati dei singoli comparti della Pubblica Amministrazione. È peraltro di queste ore una dichiarazione del ministro Zangrillo che si è detto intenzionato a rinnovare tutti i contratti pubblici entro il 2026.
L’intesa riguarda la parte economica del contratto, definendo l’entità degli incrementi retributivi e dei relativi arretrati, la cui erogazione potrebbe avvenire già nel mese di gennaio 2026. La trattativa sulla parte normativa, fin qui sviluppata solo su limitato numero di materie, viene ora di fatto a intrecciarsi col negoziato per il nuovo triennio.