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Ivs Group. Fisascat Cisl: Prosegue lo stato di agitazione dei circa 4000 lavoratori del colosso italiano del vending

Pubblicato il 6 Giu, 2025

Prosegue lo stato di agitazione dei circa 4mila collaboratori dipendenti di IVS Group, il gruppo italiano della distribuzione automatica e della ristorazione presente sul territorio nazionale con 128 filiali e più di 280mila distributori automatici di bevande, snack e prodotti no food. La vertenza, avviata su problematiche relative all’organizzazione del lavoro lo scorso anno dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs unitamente alle strutture territoriali e alle rappresentanze sindacali aziendali, ha visto un progressivo peggioramento delle relazioni sindacali. “Nonostante i numerosi incontri con la direzione societaria – stigmatizzano i sindacati – nulla è stato fatto nemmeno riguardo alle varie tematiche e criticità esposte negli ultimi confronti dalle organizzazioni sindacali” come “l’applicazione arbitraria della cosiddetta ‘trasferta Italia’, inquadramenti non conformi al Contratto Nazionale di lavoro di riferimento e un’organizzazione del lavoro carente, lasciata spesso alle decisioni, discutibili, del responsabile di turno”. A peggiorare ulteriormente il clima, la recente comunicazione aziendale datata 15 maggio, con la quale IVS Group ha annunciato il trasferimento del personale addetto ai centralini aziendali delle sedi di Roma (Ciampino), Perugia e Lodi presso le sedi di Orio al Serio e Vignate, a partire dal 1° luglio 2025. Il provvedimento coinvolge complessivamente 25 lavoratori – 11 a Ciampino, 5 a Perugia, 9 a Lodi – e rientra in un piano di razionalizzazione e accentramento delle attività di call center. L’azienda ha dichiarato che non sussistono possibilità di mantenere l’attività presso le sedi attuali né soluzioni alternative di ricollocazione interna, escludendo anche qualsiasi misura di supporto aggiuntiva rispetto a quanto previsto dal contratto collettivo.Le organizzazioni sindacali denunciano come tale decisione sia stata assunta unilateralmente, senza il necessario confronto preventivo, e rappresenti un ulteriore grave colpo alla tenuta delle relazioni industriali, con pesanti ricadute sulle condizioni di vita e lavoro delle persone coinvolte. L’assemblea nazionale unitaria delle rappresentanze sindacali aziendali e delle strutture territoriali, riunitasi il 5 giugno, ha valutato lo stato della vertenza e deciso la proclamazione dello stato di agitazione con iniziative da intraprendere nelle prossime settimane per contrastare le decisioni unilaterali dell’azienda e tutelare i diritti dei lavoratori. Le lavoratrici e i lavoratori di IVS meritano rispetto, tutele e un dialogo sindacale vero, non operazioni calate dall’alto che mettono a rischio l’occupazione e la dignità professionale.

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