Prosegue senza passi avanti la vertenza che coinvolge le 67 lavoratrici e i lavoratori in Italia di Cruiseland Srl e Pigi Srl, società del Gruppo Lastminute.cominteressate dalla procedura di cessazione delle attività avviata lo scorso ottobre. Nel terzo incontro con i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, le due aziende hanno confermato l’assenza di qualunque ricollocazione sul territorio nazionale, limitando le possibilità di reimpiego a sole nove posizioni disponibili presso una società del Gruppo con sede in Spagna.
Le società, riconducibili alla multinazionale BravoNext SA – gruppo quotato in Svizzera e proprietario del portale Lastminute.com – hanno ribadito che le uniche soluzioni occupazionali ipotizzate riguardano tre ruoli nel customer service e sei aperti all’intera platea aziendale, tutti subordinati al trasferimento all’estero per ragioni connesse alla “stabile organizzazione”.
Una prospettiva giudicata inaccettabile dalle organizzazioni sindacali che già negli scorsi incontri avevano evidenziato la solidità complessiva del Gruppo, presente in numerosi Paesi europei ed extraeuropei con oltre mille dipendenti, chiedendo che i 67 lavoratori venissero ricollocati all’interno del perimetro aziendale e contestando l’assenza di un reale ramo d’azienda autonomo.
I sindacati hanno definito inoltre insufficiente la proposta di incentivazione all’esodo paventata dalla direzione aziendale, compresa tra le 12 e le 17 mensilità, modulata in base all’anzianità e alle condizioni di fragilità, oltre al preavviso e alle spettanze di fine rapporto. Le tre sigle hanno ribadito con fermezza che ogni uscita potrà avvenire solo su base volontaria, attraverso il criterio della non opposizione al licenziamento.
Le organizzazioni sindacali hanno inoltre nuovamente contestato la vendita del marchio “Crocierissime”, utilizzato dal personale per la gestione delle prenotazioni, un’operazione conclusa senza alcuna tutela per i lavoratori e che, insieme all’assenza di soluzioni in Italia, solleva ulteriori criticità in termini di responsabilità sociale d’impresa e rispetto della normativa.
In assenza di aperture concrete, Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno annunciato l’intenzione di attivare il confronto presso il MIMIT, avviando così la fase ministeriale della procedura.
I sindacati, nel confermare l’impegno volto alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, continueranno a presidiare tutti i livelli istituzionali affinché vengano individuate soluzioni interne al Gruppo capaci di garantire reale continuità occupazionale sul territorio nazionale.


