Roma, 24 aprile 2020 – Nella giornata globale di azione nel settore dell’assistenza domiciliare la Fisascat Cisl condivide l’appello del sindacato internazionale Unicare – aderente al sindacato mondiale UNI Global Union oltre 20 milioni di lavoratori provenienti da 150 paesi, tra cui milioni di operatori addetti all’assistenza domiciliare – sull’urgenza di dotare i lavoratori del comparto dei servizi dei necessari Dispositivi di Protezione Individuale.
L’appello segue la richiesta di attenzione trasmessa il 31 marzo scorso dal sindacato internazionale UNI Global Union ai vertici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità con la espressa richiesta di modificare le attuali Linee Guida OMS, per chiarire che gli operatori di assistenza domiciliare dovrebbero essere inclusi come operatori sanitari ai fini dei DPI, o sviluppare nuove linee guida specifiche per gli operatori di assistenza domiciliare. Per il sindacato internazionale in particolare le nuove linee guida dovrebbero includere una formazione dedicata oltre alla dotazione dei Dispositivi di protezione individuale obbligatori e sufficienti per gli operatori di assistenza domiciliare oltre a maschere, abiti e guanti, nonché disinfettanti, attrezzature sterili e altri DPI per tutte le visite dei loro clienti ma anche test diagnostici per gli operatori e protocolli ad hoc per proteggere gli operatori domestici finalizzati anche ad una un’adeguata valutazione del rischio per impedire la trasmissione.
In Italia l’assistenza domiciliare vene prevalentemente svolta da colf e badanti, circa 860mila lavoratori regolari ed oltre un milione e 200mila di irregolari stimati, al servizio delle famiglie italiane svolgendo un prezioso ruolo di supporto domestico nella fase di emergenza Covid-19.
Nelle scorse settimane la categoria cislina, al tavolo sul lavoro domestico convocato dal ministro del Lavoro Catalfo, insieme alle altre organizzazioni di rappresentanza del settore, ha sollecitato il superamento della discriminazione dettata dalle disposizioni del recente Decreto Cura Italia e di includere i lavoratori domestici tra i destinatari dell’ammortizzatore sociale in deroga come anche prevedere con i prossimi provvedimenti normativi misure ad hoc di sostegno dei datori di lavoro del settore, per lo più famiglie con il bisogno crescente di cura e assistenza domestica, tra cui l’utilizzo dei DPI nello svolgimento della prestazione.
«Nella giornata internazionale dedicata al settore dell’assistenza domiciliare condividiamo pienamente l’appello del sindacato internazionale Unicare sull’utilizzo dei Dpi» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini sottolineando che «in Italia oltre 2milioni di lavoratori domestici forniscono quotidianamente assistenza alle fasce più vulnerabili della popolazione, anziani, malati cronici e disabili, non vedendosi riconosciuto l’accesso agli ammortizzatori sociali dedicati Covid-19 e senza norme di riferimento per garantire salute e sicurezza». «L’auspicio – ha concluso il sindacalista – è che il Decreto Aprile che il Governo si appresta a varare siano contemplate misure ad hoc di supporto ad un settore sempre più essenziale in un Paese che invecchia velocemente e che si intervenga per contrastare la piaga del lavoro nero ampiamente presente nel comparto dei servizi con la regolarizzazione dei rapporti di lavoro».