“Va rivolto un plauso all’Ispettorato del Lavoro di Foggia, il cui operato ha fatto emergere irregolarità nel 90% delle 16 aziende agricole controllate, con 25 posizioni irregolari, di cui 19 completamente in nero: sono dati inquietanti che confermano ancora una volta quanto denunciamo da anni sul bisogno di intervenire in modo strutturale, eliminando i ghetti e attivando tutti gli strumenti utili in termini di prevenzione dello sfruttamento, come condiviso anche al tavolo interministeriale anticaporalato”. Lo afferma il Segretario Generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota commentando la maxi operazione dell’Ispettorato del Lavoro di Foggia che ha portato a 5 provvedimenti di sospensione delle attività delle imprese.“L’alto livello di irregolarità riscontrato – ammonisce il sindacalista – deve spingere istituzioni e governo a superare due problematiche fondamentali: il pieno e corretto utilizzo dei fondi Pnrr per gli alloggi dei braccianti, come richiesto con la nostra campagna ‘Mai più ghetti ‘, e il superamento delle attuali politiche migratorie, perché accanto alle misure del governo contro gli abusi del decreto flussi, che abbiamo apprezzato, rimane da attuare un’emersione mirata degli oltre 200mila lavoratori stranieri entrati regolarmente ma divenuti irregolari e attualmente sfruttati nell’economia sommersa. Condividiamo pienamente, da questo punto di vista, l’appello dell’arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo, Padre Franco Moscone, che nel condannare coraggiosamente il business degli sfruttatori sui lavoratori migranti ha lanciato un monito a ribellarsi all’illegalità per favorire il lavoro vero, giusto, dignitosamente retribuito, nell’interesse di tutta la collettività e di un concreto sviluppo del territorio”.