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Lavoro. Rota (Fai-Cisl) su Avvenire: “Con rinnovo Ccnl alimentare aumentati salari, strumenti e tutele”

Pubblicato il 2 Mar, 2024

“Questa intesa è il coronamento di un cammino di quattro anni in cui abbiamo ricostruito i rapporti con le associazioni del comparto che dopo essersi divise al tavolo nel 2020 questa volta si sono ricongiunte, è stato riconosciuto come unico contratto quello dell’industria alimentare, contrastando così ogni forma di dumping, e anche l’unità sindacale è stata fondamentale, siamo stati un’unica orchestra”.Così Onofrio Rota, Segretario Generale della Fai-Cisl, intervistato dal quotidiano Avvenire commenta il rinnovo del Ccnl dell’industria alimentare siglato dopo sette mesi di trattativa.“Un recupero salariale di oltre 10mila euro in 4 anni sul montante complessivo – afferma Rota – non si era mai visto, per cui sulla tutela dei redditi è stato raggiunto un risultato eccezionale, poi il contratto non è solo salario ma anche organizzazione del lavoro, welfare e classificazione nuova dei profili professionali. L’accordo tutela il potere d’acquisto e, in un certo senso, riconosce anche gli sforzi che i lavoratori dell’alimentare hanno fatto negli ultimi anni: non dimentichiamoci che questa industria ha portato il cibo in tavola agli italiani anche durante gli anni duri della pandemia ed è diventato un asset sempre più strategico per il Paese”.Sulla riduzione dell’orario di lavoro il leader della Federazione agroalimentare cislina afferma: “Considerato che era un tema su cui le associazioni erano restie a concessioni e che nel settore su questo punto non c’erano modifiche da 30 anni, è stato fatto un primo passo importante sul piano simbolico, poi c’è l’impegno a definire future intese a livello aziendale con le Rsu per ulteriori riduzioni dell’orario di lavoro in caso di investimenti tecnologici che potrebbero impattare su produttività e occupazione: il nostro obiettivo è far avere un ritorno positivo sulla qualità della vita dei lavoratori, sulla riduzione dei carichi di lavoro e sulla conciliazione tra lavoro e famiglia, dall’aumento della produttività che le aziende possono ottenere migliorando i processi con la tecnologia e a parità di personale”. “Complessivamente – conclude il sindacalista – riteniamo di aver messo al centro gli interessi di lavoratrici e lavoratori aumentando salari, strumenti e tutele”.

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