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Metalmeccanici. Benaglia (Fim Cisl): ”Acciaierie D’Italia: c’è una situazione di degrado che deve essere risolta”

Pubblicato il 15 Giu, 2022

Si è concluso a Taranto il coordinamento nazionale di Fim, Fiom, Uilm di Acciaierie d’Italia, in vista dell’incontro del prossimo 22 giugno al MiSE.

L’incontro è servito per fare insieme il punto situazione di tutti i sitidel Gruppo, dopo l’annuncio da parte del Governo del rinvio di due anni per il completamento del nuovo assetto societario di Acciaierie D’Italia con l’ingresso dello Stato in quota di maggioranza nella nuova società. 

Il Segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia intervenendo ha sottolineato come 

“Il sindacato dei metalmeccanici non ha paura delle crisi è abituato a gestirle, ma questa vertenza si trascina da troppi anni e la difficoltà è forte, perché qui c’è un degrado della situazione, e il degrado è aumentato proprio quanto lo Stato ha deciso di intervenire.

In Acciaierie D’Italia siamo davanti non ha una crisi di settore, ma siamo davanti ad una crisi gestionale, non è accettabile dice Benaglia – che il principale polo siderurgico d’Europa viva una condizione didegrado e crisi quando tutto il settore siderurgico macina numeri da record.

Il Sindacato non ha avuto modo di vedere l’accordo del 2020 tra governo e Arcelor Mittal, ma sappiamo che le contraddizioni di quell’accordo sono fortissime, perché il governo ci ha messo i soldi lasciando la gestione alla multinazionale. 

Bisogna intervenire subito per bloccare il degrado di questa situazione incredibile. I prossimi mesi saranno decisivi i prossimi mesi. 

I primi sei mesi del 2022 sono  stati piatti, è necessario liberare l’azienda per rilanciarla dal punto di vista produttivo e gestionale.

Il 22 giugno è un appuntamento importante ma non sarà un incontro risolutivo, il governo però deve essere chiaro deve assumere questa vertenza in maniera diversa e presentarsi all’incontro del 22 giugno non in maniera divisa.  Questa vertenza non può essere oggetto di una campagna elettorale permanente sulle spalle dei lavoratori e della città di Taranto. I primi sei mesi non abbiamo visto quella necessaria crescita della produzione a 5.7 milioni di tonnellate, dichiarati dall’amministratrice delegata che avrebbe permesso una riduzione degli ammortizzatori e purtroppo tutto lascia intendere che sarà così anche per la seconda metà dell’anno. Ci sono problemi di sicurezza 

Acciaierie D’Italia è un’azienda con gravi problemi di liquidità,logorata nei mercati finanziari e commerciali e il governo non può continuare a ritardare gli interventi per risolvere queste criticità. Per questo il 22 ci aspettiamo indicazioni chiare, bisogna cominciare a pagare gli appalti a dare sicurezza ai lavoratori, come la necessità di recuperare relazioni industriali sindacali mai state a livelli così bassi. 

Nessuno pensa che una situazione grave e complessa come quella dell’ex-Ilva si risolva con un colpo di bacchetta magica ma nemmeno stando fermi e rinviando di due anni le cose da fare. Nel secondo semestre dell’anno se non c’è un’inversione di tendenza non staremo a guardare.

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