“ Siamo davanti ad un cambiamento epocale, serve un’operazione di riqualificazione per tutti i lavoratori – dice il Segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia” intervistato da Nicola Pini su “Avvenire” all’indomani del vertice a P.Chigi tra i ministri interessati. “ Nessuno si aspetta la bacchetta magica – dice Benaglia – ma confidiamo che il governo sappia rispondere a questa grandissima sfida, che si elaborino proposte e che ci convochino per discuterne”.
Da sindacalista, prosegue Benaglia, davanti a questo cambio epocale “mi preoccupo innanzitutto della tutela dei posti di lavoro, ma so che i posti sono tutelati se le industrie sono capaci di riconvertirsi e passare dalle vecchie tecnologie legate ai motori a scoppio, verso le nuove forme di mobilità ecologica elettrica e digitale richiedono”. Ci vuole un piano di medio periodo – sottolinea – non solo per il 2022, “ma che punti a rendere la nostra componentistica qualificata, altrimenti acquisteremo macchine elettriche fatte con componenti asiatici”. Serve un piano come 4.0 specifico per il settore per dare impulso all’innovazione e incentivare “la trasformazione tecnologica delle aziende e con nuovi centri tecnologici”. “L’automotive – dice – è la principale sfida di modernità della nostra industria e il nostro Paese deve fare quello che Francia e Germania stanno facendo – siamo di fronte ad un’emergenza – “il lavoro è in pericolo, rischiamo un salto nel vuoto”. Per quanto riguarda gli incentivi per l’acquisto dell’auto – il leader della Fim precisa: “ non servono interventi spot ma impegni di medio periodo. E poi non si punti solo sull’elettrico e ibrido ma anche sull’euro 7, cioè motori endotermici a basse emissioni” – dobbiamo preoccuparci anche di come il pensionato o il metalmeccanico possano cambiare la vecchia Panda con un’auto a buon prezzo, è conclude, “ bisogna lavorare su più pedali. Sostenere il mercato, le trasformazioni industriali e le competenze dei lavoratori, e aiutare i lavoratori a riqualificare e aumentare le competenze.