Il Segretario Generale Fim Cisl Ferdinando Uliano e il Segretario Nazionale Valerio D’Aló, hanno preso parte oggi al MIMIT al “Tavolo sulla posizione italiana sulla revisione dei regolamenti nel settore auto e della siderurgia”, presieduto dal Ministro Adolfo Urso, che saràespressa al Consiglio competitività a Bruxelles.
Discussi temi fondamentali per il futuro di due dei settori industriali tra i più strategici, siderurgica e automotive, del nostro sistema industriale in vista del Consiglio Competitività.
É strategico affrontare con determinazione questioni centrali come la revisione dei regolamenti su Co2 per il settore automobilistico e siderurgico, che rischiano di impattare negativamente sul lato industriale e occupazionale.
In particolare, condividiamo l’obiettivo di una transizione equilibrata nel settore automotive, mantenendo come punto fermo il 2035 per il passaggio all’elettrico. Tuttavia, riteniamo necessario anticipare le clausole di revisione previste nel 2026 e 2027, promuovere la neutralità tecnologica e rivedere il meccanismo delle penalizzazioni legate alle emissioni di CO2 previste dal 2025. Queste ultime, stimate tra i 15 e i 17 miliardi di euro, rischiano di avere un impatto devastante sulla produzione delle auto endotermiche, con ricadute significative su occupazione e competitività industriale.
Un altro punto chiave è il rilancio del fondo per l’automotive, che ha subito un ridimensionamento nella Legge di Stabilità che non abbiamo condiviso. Siamo convinti che questa sia una sfida che dobbiamo giocare a livello europeo, un “Next Generation EU” dedicato all’automotive, per finanziare la transizione, sostenendo sia l’industria che i consumatori, al fine di garantire un’adeguata domanda e offerta in questo delicato momento di cambiamento.
Sul versante della reindustrializzazione è imprescindibile rafforzare l’autonomia su materie prime critiche e componentistica strategica per il settore. Abbiamo ribadito al ministro la necessità di un immediato intervento per il rafforzamento degli strumenti di conservazione occupazionale, come gli ammortizzatori sociali, che stanno ormai esaurendosi in diversi stabilimenti Stellantis e nell’indotto, rendendo complicato affrontare la transizione fino al 2030.
In tal senso, il ministro ha confermato che nei prossimi giorni sarà inviata una convocazione per affrontare il tema del potenziamento degli ammortizzatori sociali, un passo importante che riteniamo urgente e prioritario.
Per quanto riguarda i dazi, non vediamo questi come soluzione unica nel settore auto. Possono essere utili per tamponare il surplus produttivo di paesi come la Cina, ma non possiamo affidarci esclusivamente a questo strumento per difendere e rilanciare le nostre produzioni. Dobbiamo puntare su una strategia più ampia e sostenibile.
Per quanto riguarda la siderurgia, riteniamo che strumenti come il CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) e gli ETS (Emissions Trading System) siano indispensabili per sostenere il piano di ripartenza industriale. Senza un approccio equilibrato, rischiamo di compromettere seriamente la competitività delle nostre imprese.
Il non-paper sulla siderurgia é in fase di definizione e sará discusso nei prossimi giorni.Dobbiamo agire insieme, con determinazione, per affrontare le sfide della transizione ecologica e industriale, garantendo al tempo stesso competitività e sostenibilità per il nostro sistema produttivo e per i lavoratori.
Durante il confronto, la Fim ha posto con forza il tema della tutela dei lavoratori, in particolare per prevenire licenziamenti improvvisi che appaiono come fulmini a ciel sereno. Pensiamo, ad esempio, alla vertenza Berko, nel settore siderurgico, recentemente portata all’attenzione del MIMIT.
È essenziale che si dia priorità alla protezione dell’occupazione, garantendo strumenti e risorse per affrontare queste situazioni con tempestività e giustizia.