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Metalmeccanici. Fim Cisl: Beko. Inaccettabile il piano di distruzione industriale presentato oggi

Pubblicato il 21 Nov, 2024

“Il piano di chiusura di due  stabilimenti e di una fabbrica nel sito di Cassinetta annunciato da Beko con il conseguente  licenziamento di 1.935 lavoratori su 4.480 rappresenta un vero e proprio atto di distruzione industriale . È un attacco diretto al tessuto produttivo del Paese, ai lavoratori e alle loro famiglie, con un costo sociale altissimo che l’Italia non può e non deve accettare.

Ci domandiamo con forza quale sia stato il reale effetto del Golden Power invocato dal Governo, se oggi ci troviamo di fronte a questo scenario drammatico. Se queste sono le conseguenze di un intervento volto a proteggere i settori strategici, qualcosa non ha funzionato, e i lavoratori non possono pagare il prezzo di questa inerzia.

Metteremo in campo immediatamente azioni di lotta per fermare questo disegno scellerato. Allo stesso tempo, chiediamo con fermezza che il Governo agisca su ogni piano e livello per impedire questa operazione irresponsabile. Non possiamo accettare che i lavoratori siano considerati sacrificabili in nome di strategie aziendali orientate solo al profitto.

Chiediamo inoltre a Confindustria e Federmeccanica di prendere chiaramente le distanze da questa condotta inaccettabile da parte di una società loro associata. È il momento di dimostrare che la responsabilità sociale d’impresa non è solo uno slogan, ma un valore concreto da difendere.

Beko deve rivedere le sue scelte. Noi non ci fermeremo finché non avremo garantito i diritti dei lavoratori e la tutela del patrimonio industriale del nostro Paese. 

Nel prossimo incontro del 10 dicembre al Mimit ci aspettiamo di discutere di un vero piano industriale che cerchi di rilanciare la produzione e l’occupazione in tutti i siti di Beko e accantonare il piano commerciale presentato oggi in sede ministeriale. ”

Se così non fosse ribadiamo la volontà di intraprendere una mobilitazione ad ampio raggio e di coinvolgere tutte le parti sociali per impedire l’attuazione di questo piano devastante.

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