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Metalmeccanici. Oltre 30 mila a Piazza Duomo a Milano. Bentivogli (Fim Cisl): “Governo come Schettino”

Roma, 14 giugno 2019 – Un corteo di oltre 30 mila metalmeccanici ha attraversato questa mattina le strade di Milano fino a Piazza Duomo. Sul palco si sono alternati gli interventi dei delegati delle aziende della Lombardia, della Val D’Aosta, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino e, insieme con i metalmeccanici di Fim, Fiom Uilm è intervenuto anche il collettivo studentesco di Milano. Contemporaneamente, anche le piazze di Firenze e Napoli raccoglievano i metalmeccanici delle altre regioni Italiane.
Uno sciopero nazionale, quello di oggi, proclamato unitariamente da Fim, Fiom, Uilm per rimettere al centro dell’agenda politica lavoro, industria e occupazione.
Le adesioni sono state altissime in tutti gli stabilimenti metalmeccanici Italiani con una media di astensione al lavoro del 75% : Tte 100%, Magneti Marelli Crevalcore 85%, Lamborghini 95%, Titan 95%, Denso 85%, Rossi spa 80%, Blutec 95%, Sandivik Italia Spa, 90%, Hydro 75%, Gruppo Bosch 80%, Isotta Fraschini 85%, Acciaierie Venete 100% , Gruppo Whirlpool 85%, Tenaris Dalmine 80%, Ducati Motor 70%, Motori Minarelli 90%, IMA 65%, Gruppo Leonardo 60%, Gruppo ILVA 60%, Gruppo Fca 60%, Fincantieri 47%.

Il leader della Fim Cisl Marco Bentivogli in chiusura, dal palco di Piazza Duomo, ha ricordato: “Questa è la piazza per la democrazia, contro il fascismo e per il lavoro”. “Al Ministro dell’Interno diciamo che non siamo d’accordo con un cambio di destinazione di uso di piazza Duomo, questa è la nostra piazza. Non spetta al sindacato fare opposizione politica ma quando si attacca il lavoro non è mobilitarsi non è una possibilità: è il nostro dovere” e “a chi dice ‘prima gli italiani’ noi diciamo ‘prima il lavoro”
Il Governo, in questa permanente campagna elettorale, fa un po’ come Schettino: si avvicina alla scogliera per prendere applausi ma sta facendo affondare la nave‎.
In un anno e due mesi di Governo, l’Esecutivo sta mortificando l’Italia del lavoro e quella onesta che paga le tasse con condoni fiscali, sussidi e con la fine degli investimenti sull’industria. Bisogna far ripartire il paese con equità e giustizia. Il Mise è diventato un luogo fantasma, a uso e consumo della propaganda del Ministro, si convocano per inerzia le parti ma non si trova mai nessuna soluzione. Ci sono oltre 160 vertenze aperte e a rischio ci sono 280 mila lavoratori. La cassa integrazione cresce del 78%, il debito pubblico aumenta e lo spread, che ci dicono essere una cosa che non ci riguarda, che sale è una tassa occulta che toglie i soldi a chi ha bisogno di denaro, per darlo agli speculatori. Un altro regalo ai ricchi, un’altra mortificazione all’Italia che lavora. Basta con l’ennesimo governo che se le cose vanno bene è merito suo e se vanno male è colpa dell’Europa.
Il governo – ha attaccato Bentivogli- è un Robin Hood al contrario, ruba ai poveri per dare i ricchi. Non c’è in questo paese un partito contro le evasioni fiscali si inventano a getto continuo sanatorie e condoni per gli evasori fiscali e non ci si preoccupa se questo produce impunità. Sono 700 mila gli italiani che hanno diritto al condono fiscale, italiani che in questi anni non hanno pagato tasse ma hanno avuto accesso alla scuola e alla sanità, grazie alle tasse dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.
Viviamo il paradosso che siamo il Paese in Europa con il più alto costo del lavoro e i salari più bassi. Bisogna ridurre le tasse a chi le paga: ridurre le aliquote Irpef e la distanza fra il netto e lordo in busta paga. Solo così smetteranno di mortificare questo pezzo del paese.
Ci sono dei dati che continuano a far finta di non sapere: il 52% delle esportazioni è metalmeccanico, l’ 85% delle tasse è pagato da lavoratori dipendenti e pensionati. Bisogna rialzare la testa.
Il segretario generale FIM ricorda le morti sul lavoro: centinaia tra gennaio e febbraio, 100.290 infortuni sul lavoro, 9.937 i numeri delle malattie professionali. Chi utilizza il lavoro nero – sottolinea- il lavoro illegale, insicuro, non deve avere la possibilità di fare del male alle persone. La vita di un lavoratore è un patrimonio non negoziabile che dobbiamo difendere con ogni mezzo bisogna tassare l’ignoranza. Serve un grande piano di formazione e di riqualificazione professionale. Per noi il diritto soggettivo la formazione è un diritto al futuro, il diritto a partecipare, è il diritto non diventare stanchi del progresso.
Cisco, infine, concludendo il suo spazio musicale, ha ricordato al Ministro dell’Interno che l’antifascismo è un patrimonio collettivo che si difende con la democrazia.

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