Roma 14 novembre 2018 – Cosa sarà delle relazioni umane quando IA proverà delle emozioni, avrà una coscienza? L’impianto organico del diritto finora conosciuto sarà superato quando i robot acquisteranno una personalità giuridica? Quale impatto sugli equilibri geopolitici internazionali potrebbero avere i big data? Cambieranno i diritti universali con l’avvento di perfette copie digitali delle nostre menti? Come garantire l’accesso all’istruzione, sanità e dibattito pubblico a quel 45% della popolazione mondiale ancora oggi estromessa da Internet? Insomma, un futuro IA centrica mette in discussione l’ambizione antropocentrica, imponendoci di pensare e domandarsi: chi si adatta a chi? E chi avrà il controllo su cosa? La risposta a questi interrogativi sarà orientata dal modo con cui penseremo il progetto umano nella società del XXI secolo. In termini non solo di norme e regolamentazioni, ma anche di responsabilità sociale.
Su come governare virtuosamente la simbiosi tra uomo e intelligenza artificiale per edificare una nuova società digitale, si confrontano domani 15 novembre alle ore 18, al Museo Maxxi di Roma, il filosofo Luciano Floridi, docente di filosofia ed etica dell’informazione all’Univerità di Oxford e il sindacalista Marco Bentivogli, segretario generale Fim-Cisl, nel talk Human Digital Transformation – Disegnare un progetto umano per il ventunesimo secolo.
Secondo il leader dei metalmeccanici Bentivogli, “il lavoro del futuro rappresenta un trend visioning in cui entrano in gioco moltissime complessità e variabili. Dipenderà tutto da noi, da come immagineremo il mondo di domani. Se con il 90% dell’umanità, come preconizza qualcuno, in panchina e che vive di sussidi, mentre l’ 1% lavora; oppure con un’umanità liberata dai lavori gravosi, rischiosi e ripetitivi che finalmente può esprimere il grande potenziale umano inespresso, liberando finalmente l’uomo nel lavoro. Siamo quindi davanti ad un foglio bianco su cui dovremmo essere in grado di scrivere come vogliamo il lavoro del domani. La tecnologia e l’IA in questo scenario non sono nemiche; anzi, possono contribuire alla costruzione dei nuovi strumenti e processi di lavoro a cui siamo tutti chiamati a partecipare. Il futuro dipende tutto da noi”.
L’evento, in programma nell’ambito della mostra Low Form sull’arte al tempo dell’accelerazione tecnologica a “velocità di curvatura” in corso fino al 24 febbraio 2019, è introdotto da Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione Maxxi, e moderato da Felicia Pelagalli, Docente di formazione e trasformazione digitale all’Università Sapienza di Roma, Founder CULTURE Srl e Presidente Associazione InnovaFiducia. L’incontro è ideato e organizzato dal MAXXI in collaborazione con Culture e l’Associazione InnovaFiducia.