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Metalmeccanici. Uliano (Fim Cisl): “Stellantis Cassino. Contrari al rinvio al 2028 dei nuovi modelli”

Pubblicato il 29 Ott, 2025

Quest’oggi durante il Consiglio regionale della FIM CISL del Lazio, alla presenza di oltre 120 delegati sindacali, è intervenuto il Segretario Generale Ferdinando Uliano per affrontare le gravi difficoltà che il settore automotive sta vivendo e che sta avendo pesanti ripercussioni occupazionali sullo stabilimento Stellantis di Cassino e su tutto l’indotto del territorio.  

Uliano ha ribadito con forza che non è più accettabile attendere ulteriormente l’avvio delle nuove produzioni Alfa Romeo previste sulla piattaforma “Large” e per il modello di alta gamma assegnato nell’ultimo piano industriale del 17 dicembre 2024. 

“La situazione dello stabilimento di Cassino ci preoccupa profondamente ha sottolineato il leader FIM – lo abbiamo ribadito anche all’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, nell’incontro della scorsa settimana a Torino. Bene le parole sull’impegno a non chiudere stabilimenti e a garantire una missione produttiva a ciascuno di essi, ma oggi servono scelte concrete. Le dichiarazioni di ieri dell’amministratore delegato di Alfa Romeo e Maserati, Santo Ficili, che rinviano i nuovi lanci al 2028, non sono accettabili. Non è ciò che ci aspettiamo dal piano che Antonio Filosa presenterà: questo territorio non può sopportare altri due anni di attesa e sofferenza.” 

Uliano ha inoltre precisato che “non basta una strategia di marketing: serve una visione industriale vera, accompagnata da investimenti immediati e da un rilancio produttivo concreto. La FIM CISL è impegnata in Europa per modificare le attuali restrizioni normative e costruire una transizione ecologica giusta, sostenibile sul piano sociale, occupazionale e industriale. Ma Stellantis deve fare la sua parte, a partire da Cassino e da tutti gli stabilimenti italiani. Servono investimenti, innovazione e una nuova strategia per il Gruppo.” 

Infine, il Segretario Generale ha ricordato che solo otto anni fa lo stabilimento di Cassino contava il doppio degli occupati e produceva otto volte di più rispetto a oggi. 

“Non possiamo assistere passivamente a un lento ridimensionamento: serve una reazione immediata. Cassino deve tornare ad essere un polo produttivo strategico per Stellantis e per l’industria automobilistica italiana.”