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Metro Italia. C’è intesa su gestione esuberi, definito accordo quadro su monitoraggio, appalto e innovazione digitale. Sindacati: “Percorso condiviso per gestione socialmente responsabile su riorganizzazione e tutela dell’occupazione”


È stata completata nei giorni scorsi la definizione degli accordi con Metro Italia e Metro Dolomiti riguardanti sia la gestione degli esuberi dichiarati dall’azienda, sia l’assetto complessivo delle relazioni industriali nel quadro del processo di riorganizzazione in corso.
Le organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, insieme al Coordinamento Nazionale RSU/RSA, hanno sottoscritto con la direzione societaria l’Accordo per la gestione degli esuberi tramite isopensione, rivolto a un massimo di 110 lavoratrici e lavoratori a tempo indeterminato prossimi alla maturazione dei requisiti pensionistici. Lo strumento, attivato ai sensi della Legge 92/2012, consentirà l’uscita volontaria e non traumatica dei dipendenti con almeno 62 anni compiuti al 31 maggio 2026 e in possesso dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata.
Il piano prevede, per chi aderirà, una prestazione economica mensile erogata dall’INPS e finanziata integralmente dalla società fino alla maturazione del trattamento pensionistico, per un periodo massimo di sette anni. L’azienda garantirà inoltre la provvista finanziaria e il versamento della contribuzione correlata calcolata sulla base della retribuzione imponibile degli ultimi anni di servizio. Le domande potranno essere presentate fino al 18 gennaio 2026; in caso di eccedenza delle richieste sarà applicata una graduatoria basata sulla maggiore prossimità al pensionamento. L’adesione del lavoratore al piano di esodo comporterà la sottoscrizione di un verbale individuale di accordo per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, con rinuncia al preavviso, alla relativa indennità di preavviso e a qualsiasi diritto relativo al rapporto intercorso, con il riconoscimento di un importo a titolo transattivo novativo di 500 euro lordi.
Al termine della fase di adesione e validazione delle domande da parte dell’INPS, le parti attiveranno confronti territoriali per valutare le ricadute organizzative nei punti vendita, individuando eventuali stabilizzazioni, incrementi orari per il personale part-time e percorsi di sostituzione. È stata concordata una copertura minima del 50% delle posizioni che si renderanno vacanti entro il 31 dicembre 2027.
Contestualmente le parti hanno siglato un Accordo Quadro che definisce un percorso strutturato di monitoraggio e confronto sulle principali aree di impatto della riorganizzazione. L’intesa prevede: la costituzione di un tavolo nazionale permanente di monitoraggio, con incontri periodici sull’andamento economico e occupazionale della rete e sui 10 punti vendita in situazione di criticità; un confronto dedicato sugli appalti e sulle clausole sociali, per garantire continuità occupazionale e tutela delle lavoratrici e dei lavoratori degli appalti; l’avvio di un percorso di confronto sul servizio ristorazione e sulle soluzioni più idonee per l’intera popolazione aziendale; la definizione di linee condivise sul tema dell’innovazione digitale, con particolare attenzione all’impatto dei nuovi strumenti sui processi di lavoro, sulla formazione e sulle condizioni occupazionali.
Le parti hanno inoltre ribadito la volontà condivisa di salvaguardare e mantenere il Contratto integrativo aziendale, che resterà in vigore fino al 31 dicembre 2027, fatta salva la possibilità delle organizzazioni sindacali di presentare la piattaforma secondo quanto previso dal CIA.
«Questi accordi – dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – rappresentano un passaggio fondamentale per governare una fase complessa di riorganizzazione aziendale, tutelando le lavoratrici e i lavoratori coinvolti. Con l’accordo sugli esuberi abbiamo scelto la strada della responsabilità, della volontarietà all’esodo e della trasparenza, garantendo strumenti di accompagnamento alla pensione e impegni concreti sul mantenimento dell’occupazione attraverso stabilizzazioni, ampliamenti orari e percorsi di sostituzione». Per le tre sigle, inoltre, l’Accordo Quadro assicura un presidio costante su occupazione, appalti, digitalizzazione e condizioni di lavoro. Continueremo a seguire passo dopo passo l’attuazione degli impegni assunti, con la massima attenzione alla tutela dei lavoratori e alla qualità dell’occupazione».