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Moda. Garofalo (Femca Cisl): “Stralcio della certificazione di filiera dal Ddl PMI occasione mancata, subito un tavolo tecnico per rilanciarla”

Pubblicato il 19 Dic, 2025

“Quanto accaduto intorno al DDL PMI rappresenta il classico esempio di come il bene comune rischi di soccombere davanti a interessi corporativi o ideologici”. Lo dichiara Nora Garofalo, Segretaria Generale della Femca Cisl. “Lo stralcio della certificazione della filiera della moda per la Femca è un’occasione mancata”.

“La certificazione della filiera non è un semplice adempimento burocratico – prosegue Garofalo – ma uno strumento eccezionale per due importanti obiettivi: da un lato, salvaguardare i diritti essenziali dei lavoratori nelle “periferie” del settore, spesso vittime di lavoro nero, sfruttamento e caporalato; dall’altro, tutelare le “griffe” e le eccellenze del Made in Italy, vero traino per lo sviluppo del settore, proteggendole dalle derive di illegalità che si annidano nella filiera, che causano danni irreparabili in termini di responsabilità sociale, reputazione e sanzioni penali. Anche alla luce dei recenti fatti di cronaca sull’applicazione delle misure della normativa antimafia nelle aziende del settore, crediamo non sia possibile pensare di interferire con una norma così delicata e importante per l’affermazione della legalità. Riteniamo pertanto che debba essere stralciato l’art. 30 del DDL che prevede effetti esimenti degli artt. 6 e 7 della 231 e che debbano essere precisati alcuni passaggi essenziali: le competenze e i requisiti rigorosi dei soggetti certificatori; i sistemi di verifica e controllo che le Autorità preposte devono attuare; un monitoraggio costante e momenti di verifica del sistema di certificazione tra Parti Sociali e Ministero; le sanzioni previste e i vantaggi della certificazione”.

“Il bene comune per la Femca – conclude la Segretaria Generale – passa attraverso la garanzia di un lavoro dignitoso, correttamente retribuito e sicuro per i lavoratori, ma anche attraverso la protezione dell’etica e del valore delle nostre imprese del comparto e delle sue eccellenze. Invitiamo il Governo ad avviare al più presto un tavolo tecnico e specifico con tutti gli attori sociali del settore per recuperare l’occasione mancata e trasformarla in un nuovo strumento per il rilancio del settore Moda”.