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Obi Italia. Sindacati: Passi avanti e miglioramenti possibili con il nuovo contratto integrativo aziendale

Pubblicato il 10 Giu, 2025

Segna un concreto passo avanti nelle condizioni di lavoro l’ipotesi di accordo integrativo aziendale che Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno siglato con OBI Italia, l’azienda di prodotti per il giardinaggio, la casa e il fai da te che conta circa 2.500 lavoratrici e lavoratori nel nostro Paese.

Al termine di oltre due anni di trattativa, che hanno visto il contributo determinante di delegate, delegati e strutture territoriali, è stato segnato un avanzamento qualitativo su molti fronti.

Il sistema incentivante vede un aumento del premio da 800 a 1000 euro per i contratti full-time e in misura proporzionale per i part-time. In aggiunta, è stata istituita una piattaforma dedicata per convertire il premio in beni/servizi non tassati.

In tema di organizzazione del lavoro, sono state stabilite due domeniche lavorabili al mese in base ad equa rotazione e introdotti due riposi consecutivi nel weekend, mentre lo straordinario festivo e domenicale ha avuto un incremento di 1,80 euro l’ora.

È possibile ora donare ferie e permessi a colleghi in difficoltà.

Novità di rilievo nell’ambito delle politiche sociali e della genitorialità: previsti quattro giorni di permessi retribuiti per l’inserimento dei figli in strutture prescolastiche e nei centri estivi, aggiunti cinque giorni al post congedo di paternità, con l’estensione di tutte le misure alle coppie omogenitoriali; si registra poi un mese retribuito in più per le vittime di violenza di genere.

Aumenta il numero dei delegati sindacali nel coordinamento nazionale, che passa da sei a nove, e quello delle ore di permesso di cui possono usufruire, che da 370 passa a 900.

Sul fronte economico, infine, si registra l’ampliamento delle causali di miglior favore per ottenere l’anticipo del TFR, che spaziano dalla necessità di estinguere o ridurre il mutuo all’aspettativa per malattia o gravi motivi familiari, includendo anche delicate questioni personali, come l’acquisto o l’affitto di un’abitazione dopo una separazione e le spese preadottive internazionali.

La cessione del quinto non prevede più costi di gestione a carico del dipendente.

“Abbiamo ottenuto miglioramenti tangibili e soprattutto risultati che non sarebbero stati possibili senza il lavoro di squadra fatto insieme” dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. “L’impegno costante delle strutture territoriali e la determinazione delle delegate e dei delegati nei punti vendita hanno fatto la differenza nel corso di questo confronto” aggiungono i sindacati.

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