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Partecipazione e responsabilità. Svolto a Roma in seminario Fai-Cisl sulla legge 76/2025: Strumento per rimettere al centro la persona e le relazioni

“La fase che si apre adesso, dopo la storica approvazione della Legge per la partecipazione, fortemente voluta dalla Cisl e sostenuta dalla Fai, fin dalla raccolta firme, richiede una enorme assunzione di responsabilità da parte dei lavoratori, dei sindacati, delle imprese, della politica: siamo chiamati a una nuova stagione di conquiste, di impegno, per rivendicare nei luoghi di lavoro nuovi spazi di partecipazione gestionale, consultiva, organizzativa, economico-finanziaria, con cui possiamo lanciare una sfida per un nuovo Umanesimo del lavoro, per rimettere al centro la persona, le relazioni, proprio mentre la tecnica rischia invece di indebolire questa centralità”. Lo ha detto il Segretario Generale della Fai-Cisl Onofrio Rota aprendo il seminario “Partecipazione è responsabilità”, svolto oggi a Roma per fare il punto sulla legge 76/2025 e la sua applicazione nel settore agroalimentare e ambientale. “Nella nostra categoria – ha ricordato Rota – abbiamo costruito già diverse buone pratiche sulla partecipazione, pensiamo a varie forme di azionariato diffuso, al potenziamento del ruolo dei delegati, degli Rls o di diversi Cae, oppure all’introduzione di rappresentanti dei lavoratori nei Cda, oppure alle conquiste introdotte negli ultimi rinnovi contrattuali. Adesso spetta a tutti noi avanzare proposte, rivendicare la piena applicazione della Legge, che non è un fine, ma uno strumento di emancipazione, un mezzo per proteggere reddito e occupazione, favorire più investimenti sul territorio, migliorare la qualità del lavoro, conquistare diritti, colmare i gap tra donne e uomini, evitare vertenze come quelle che hanno riguardato certe speculazioni su marchi storici finiti all’estero, dunque è una sfida che coinvolge inevitabilmente, in primis, il ruolo di Rsu e delegati”.“È una grave demagogia – ha aggiunto il leader della Federazione agroalimentare cislina – quella di chi vorrebbe mettere in contrapposizione partecipazione e contrattazione: al contrario, la Legge rilancia il primato della contrattazione, che assieme alla bilateralità deve essere valorizzata come luogo concreto dove la partecipazione diventa realtà, dove la sostenibilità si traduce in pratica e dove il lavoro e le persone tornano ad essere il cuore dello sviluppo del Paese”. “Il 2026 – ha concluso il sindacalista – sarà un anno complicato per il Paese, termineranno anche gli investimenti legati al Pnrr: a maggior ragione, è il tempo della responsabilità, e il tema della partecipazione diventa strategico per la crescita del Paese. Anche per questo condividiamo che la Cisl contesti il mancato rifinanziamento del fondo per la partecipazione nella manovra proposta dal Governo, e per questo condividiamo il bisogno di accelerare verso un patto sociale, tra soggetti riformisti, parti sociali, istituzioni, per un rinnovato protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici. Vogliamo aggiungere nuovi protagonismi di delegati e militanti alla tanta e buona contrattazione che già facciamo ogni giorno. Per questo, già a partire da adesso, vogliamo darci un nuovo appuntamento, al 2027, alla nostra Assemblea Organizzativa, quando sarà interessante fare un primo tagliando, una prima analisi di ciò che avremo realizzato in questo anno e mezzo, augurandoci di trarre un primo bilancio positivo di questo gran bel percorso che stiamo tracciando insieme”.All’iniziativa sono intervenuti Emmanuele Massagli, Presidente Fondazione Ezio Tarantelli, il Direttore Generale della Fondazione Enpaia Roberto Diacetti, la Presidente di Filiera Madeo Anna Madeo, il Presidente Eban Roberto Caponi, la Responsabile relazioni industriali di Confcooperative Sabina Valentini, Romano Magrini, Responsabile relazioni sindacali di Coldiretti, Alessandro Glisenti, Presidente Ebs Industria Alimentare, Francesca Biondo, Presidente Osservatorio Nazionale Pesca, Luca Scapolo, Hr manager Gruppo De Cecco, Fabrizio Boggio, operatore Fai-Cisl Bergamo, Alessandro Crippa, Hr manager Gruppo Campari, Stefano Pepa, Segretario generale aggiunto Fai-Cisl Marche, Davide Procaccio, delegato Fai-Cisl in Ferrero. Ha concluso la giornata il Segretario nazionale della Cisl Ignazio Ganga, che ha ricordato come il tema della partecipazione è alle origini del percorso che ha caratterizzato la nascita della Cisl: “Oggi – ha detto Ganga – nella legge 76 si è realizzata una profezia che eredita quel tratto distintivo del sindacato così come concepito da Giulio Pastore e Mario Romani. La sfida è quella di dare qualità alla partecipazione per rimettere in moto l’ascensore sociale e tutelare nel contempo le capacità competitive delle imprese. La partecipazione si realizza nelle imprese, sul territorio, infatti questa norma riconosce l’importanza di una partecipazione che nasce dal basso e pone al centro il lavoratore con un approccio proattivo rispetto alla vita delle imprese. La nuova legge rappresenta una svolta culturale – ha concluso Ganga – un nuovo approccio al sindacato e al mondo della contrattazione, un ecosistema che dobbiamo imparare tutti a praticare meglio per superare il tempo delle rivendicazioni solitarie e la stagione dello scontro identitario, e per farlo servono corpi intermedi coraggiosi, capaci di mettere il proprio consenso a disposizione del Paese e del bene comune, nella consapevolezza che il dialogo sociale non è un freno ma un motore di sviluppo e benessere capace di non lasciare indietro nessuno”.