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Polizia penitenziaria. Vespia (Fns Cisl): “Mancano ancora più di 5000 unità. Usare risorse PNRR per edilizia”

Pubblicato il 23 Mar, 2022

“Come FNS CISL abbiamo sollecitato ripetutamente la Ministra della Giustizia ed il Consiglio dei Ministri a completare con assunzioni straordinarie la dotazione organica decretata fin dal 2017 del personale della polizia penitenziaria: mancano oltre 5000 unità tra quelle previste dal Decreto Ministeriale e quelle effettivamente amministrate dal DAP e dal Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità”. Lo ha detto il segretario generale della Fns Cisl, la federazione nazionale della sicurezza della Cisl, Massimo Vespia, audito oggi dalle Commissioni riunite II (Giustizia) e XI (Lavoro pubblico e privato) della Camera dei deputati, sulle condizioni di lavoro in cui opera la polizia penitenziaria . “Alla data del 15 marzo 2022, la situazione nei diversi Distretti Provveditoriali in Italia, limitatamente agli Organici degli Istituti per adulti (rimangono escluse le sedi del Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità e delle Sedi extra-moenia) risulta come da tabella:

Distretto PRAP Organico Previsto Organico Amministrato Differenza
PADOVA 2696 2296
  • 400
  • TORINO
  • 4122
  • 3612
  • 510
  • MILANO
  • 4673
  • 4055
  • 618
  • BOLOGNA
  • 3205
  • 2569
  • 636
  • FIRENZE
  • 3291
  • 2984
  • 307
  • ROMA
  • 5199
  • 4424
  • 775
  • NAPOLI
  • 4074
  • 3868
  • 206
  • CATANZARO
  • 2021
  • 1616
  • 405
  • PALERMO
  • 4266
  • 3808
  • 458
  • CAGLIARI
  • 1842
  • 1448
  • 394
  • BARI
  • 2370
  • 2358
  • 012
  • TOTALE
  • 37.759
  • 33.038
  • 4.721

“Considerato che la maggior parte degli oltre 190 Istituti penitenziari insistono in edifici datati e con complesse procedure di adeguamento (molti sono strutturati all’interno di edifici d’epoca)- ha precisato Vespia-l’esigenza di sfruttare anche le straordinarie risorse provenienti dal PNRR potrebbe aiutare nei processi di automatizzazione dei cancelli, sia degli edifici che dei reparti detentivi, oltre che alla realizzazione di necessari impianti di video sorveglianza che possono coadiuvare nelle attività di controllo anche in relazione alle carenze di organico. Da quando la riforma del sistema penitenziario ha trasferito la competenza dell’assistenza sanitaria ai detenuti alle Aziende Sanitarie Locali del Servizio sanitario nazionale sono aumentate enormemente le difficoltà di conciliare l’assistenza sanitaria con le prerogative di sicurezza; si sono infatti decuplicate le visite ospedaliere in strutture esterne che s’inseriscono nella già complicata attività della Rete nazionale degli Ospedali Civili. In base alla riforma, inoltre, che ha chiuso gli ospedali psichiatrici giudiziari, sono state create sezioni detentive per detenuti con problemi psichiatrici negli ordinari Istituti penitenziari: questa condizione è all’origine di almeno il 70% delle aggressioni che subiscono quotidianamente i poliziotti penitenziari da parte di persone recluse che dovrebbero ricevere una assistenza psichiatrica oggi inesistente. Servono, poi, urgenti interventi di edilizia penitenziaria perché il sistema è al collasso. Sono decine e decine le sezioni detentive interdette dall’uso per carenze strutturali, spesso senza le necessarie autorizzazioni di agibilità degli organi preposti. Questa condizione costringe il personale di polizia penitenziaria, insieme alla popolazione detenuta, a permanere spesso in ambienti insalubri ed insicuri, oltre al grave limite di garantire la necessaria differenziazione dei “Circuiti penitenziari” che dovrebbero evitare promiscuità tra criminalità organizzata e quella comune, quella di stampo mafioso, quella per gravi reati alla persona”. “La Fns Cisl- conclude Vespia-  si rende disponibile ad ulteriori approfondimenti”.

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