“Il ‘Made in Italy’ agroalimentare secondo l’Istat nel 2023 ha raggiunto la cifra record di 64 miliardi di euro con un aumento del 6%. Le criticità non sono dunque i mercati globali, dove il nostro Paese sa stare con qualità e quantità, anche grazie alla sempre maggiore domanda di produzioni italiane. Semmai la politica può e deve intervenire sul mancato rispetto del prezzo equo lungo tutta la filiera, con tante difficoltà da parte dei maggiori settori produttivi agricoli, come latte, ortofrutta, seminativi, dove i ricavi non coprono i costi di produzione, con il conseguente aumento dello stato di malessere economico e sociale delle imprese agricole e delle zone rurali”. Lo afferma in una nota il presidente nazionale di Terra Viva Claudio Risso “Per quanto riguarda le politiche ambientali – aggiunge Risso – va sottolineato che l’agricoltura copre più della metà della superficie nazionale, quindi l’Italia deve necessariamente proteggere il proprio territorio agricolo, un vero e proprio patrimonio di biodiversità, che va riconosciuto e tutelato valorizzando soprattutto i suoi custodi, i produttori agricoli. Va incentivata la presenza dei giovani e vanno ripristinati gli sgravi contributivi per i giovani imprenditori CD o IAP.
Il comparto agricolo è strategico e ne va rivendicata l’importanza per il ruolo sociale, economico ed ambientale, è l’unico capace di assicurare sicurezza alimentare, qualità, valorizzazione del patrimonio storico-culturale, servizi ambientali, presidio ed identità dei territori. Bisogna più che mai entrare nell’ottica che il territorio italiano va protetto, continuamente attaccato dalla cementificazione e dall’abbandono per una perdita di circa il 30% dei terreni agricoli: attualmente con solo 12,8 milioni di ettari di superficie agricola utile”. “Le proteste di questi giorni – conclude Risso – devono servire a condividere alcune richieste più che sensate, come quelle da tempo avanzate da Terra Viva: si deve avere il coraggio di dire no all’aumento dei costi per le imprese e alla riduzione delle superfici produttive, va chiesto l’annullamento dell’obbligo di assicurazione delle macchine agricole non circolanti su strada, delle superfici a riposo e degli aumenti della tassazione sui redditi agrari per chi vive di agricoltura, e va reintrodotta l’agevolazione IRPEF per i redditi domenicali e agrari. Mentre va assolutamente condannata qualsiasi violenza e qualsiasi collusione tra il mondo agricolo e i facinorosi che soffiano sul vento del pupulismo e di un attacco ingeneroso alla Pac e all’Europa in generale”


