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Ricerca. Legge di Bilancio: rivedere le norme che penalizzano il Settore e prevedere finanziamenti adeguati

Pubblicato il 6 Nov, 2019

Roma, 5 novembre 2019 – “Le dichiarazioni del Governo sull’importanza di un efficiente sistema Ricerca a servizio della crescita sociale e culturale del Paese avevano indotto molte aspettative.
Nei fatti il testo del DDL Bilancio limita l’autonomia degli Enti di Ricerca in termini di valorizzazione del personale, di reclutamento e costituisce un ulteriore ostacolo al processo di stabilizzazione del personale precario il cui obiettivo è tutt’altro che raggiunto” lo dichiara Giuseppe De Biase, segretario generale della Fir Cisl.
“Inoltre l’istituzione e la composizione della Agenzia Nazionale della Ricerca (ANR) scontano i limiti propri di un dispositivo definito in assenza di confronto con le Parti Sociali e la Comunità Scientifica, con il rischio di trasformare un’opportunità in un ulteriore strumento burocratico.
E’ fondamentale rivedere questa impostazione nell’ambito dell’iter di approvazione della Legge di Bilancio. È quindi necessario che il Governo ed il MIUR in particolare avviino con il Sindacato un confronto specifico sul tema della Ricerca.
Una riflessione a parte merita la situazione delle risorse. Infatti al di là della spesa prevista a disposizione dell’ANR (25 mln per l’anno 2020, 200 mln per il 2021 e 300 mln per il 2022)
non sembra che ci sia l’inversione di tendenza tanto attesa e tanto necessaria per garantire il funzionamento e la competitività degli Enti.
Per quanto ci riguarda, la Legge di Bilancio deve e può costituire l’occasione per declinare le generiche affermazioni di principio sull’importanza della ricerca in fatti concreti ed in questa direzione continueremo a muovere la nostra iniziativa.”

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