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Sciopero Lidl. Sindacati: Adesione dell’80%. Ora azienda torni al tavolo della trattativa. Chiediamo salari più alti e stop a flessibilità inaccettabile

Pubblicato il 18 Lug, 2025

Massiccia adesione allo sciopero da parte delle lavoratrici e dei lavoratori di Lidl Italia: decine di punti vendita chiusi su tutto il territorio nazionale e importanti disagi nei magazzini di distribuzione. La percentuale di adesione è stata dell’80% con punte del 100% in alcuni negozi. Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs la partecipazione alla mobilitazione rafforza il mandato alle rappresentanze sindacali: “Dopo oltre due anni di trattativa e i vari tentativi fatti, tutti insufficienti, la dirigenza di Lidl ora deve tornare al tavolo fornendo risposte adeguate, che ridistribuiscano maggiori risorse alle lavoratrici e ai lavoratori, che migliorino l’organizzazione del lavoro e le condizioni di salute e sicurezza. Per le segreterie nazionali resta aperta la disponibilità al dialogo, ma nessun passo indietro verrà fatto sulle richieste che arrivano da chi lavora”, dichiarano le tre single sindacali. “I redditi sono scarsi e c’è una forte difficoltà a gestire i tempi di vita e lavoro da parte di molti. Per le lavoratrici e i lavoratori è pressoché impensabile organizzare e gestire la propria vita. I turni spesso vengono comunicati con pochissimo anticipo e questo, soprattutto ai part-time, non lascia neanche spazio a un secondo lavoro: sono costretti a una flessibilità inaccettabile”. Le trattative si sono nuovamente interrotte dopo che l’azienda, durante l’ultimo incontro con i sindacati, ha deciso di avanzare una proposta inadeguata e insufficiente, sia sul fronte salariale che sulle condizioni di lavoro. Il tutto nonostante l’ingente mole di profitti accumulata di anno in anno dalla multinazionale. Dal 2020 al 2024 gli utili di Lidl sono passati da 711 milioni a circa 1,5 miliardi di euro. Contestualmente, nello stesso periodo, l’incidenza del costo del lavoro sul fatturato è scesa dal 10,1% al 9,4% e il fatturato per dipendente è cresciuto da circa 321.000 euro a circa 344.000 euro. Una performance economica registrata soprattutto grazie al lavoro dei 23.000 dipendenti, ancora sottoposti a carichi di lavoro eccessivi e turni insostenibili. Le lavoratrici e i lavoratori meritano molto di più rispetto ai soli 360 euro in 3 anni, di cui 200 euro in buoni spendibili solo in Lidl.

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