Hanno preso il via le trattative di rinnovo del Contratto nazionale applicato ai circa 60mila addetti del settore ortofrutticolo ed agrumario, scaduto il 31 dicembre 2023. I sindacati di categoria Flai Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno presentato all’associazione imprenditoriale di settore Fruitimprese la piattaforma rivendicativa unitaria, richiamando le principali richieste su: sistema delle relazioni sindacali settoriali, trattamento delle assenze per malattia, sostegno alla genitorialità, regolamentazione delle flessibilità, organizzazione del lavoro, smart working, riduzione dell’orario di lavoro da 40 a 36 ore di lavoro a parità di salario, mercato del lavoro settoriale, contrasto alla precarietà, welfare contrattuale, tutela della salute e integrità psicofisica dei lavoratori. Sugli appalti i sindacati chiedono l’introduzione dell’obbligo per le aziende appaltatrici di applicare il Ccnl di settore.Nella proposta di parte sindacale spazio alla contrattazione di secondo livello, con l’erogazione di un elemento economico di garanzia sostitutivo da definire a livello nazionale. Per i sindacati è dirimente anche costituire un tavolo tecnico per riformare i livelli di inquadramento, con il superamento dei livelli più bassi di classificazione.Sulla parte economica i sindacati chiedono espressamente 202 euro di aumento salariale per il 6° livello medio, adeguato all’andamento del potere di acquisto delle retribuzioni per i prossimi 4 anni, oltre al riconoscimento di una soluzione aggiuntiva a titolo di una tantum per il recupero dell’inflazione negli anni di vigenza del precedente Ccnl e alla previsione del diritto alla 14^ mensilità e degli scatti di anzianità anche per i lavoratori stagionali. Tra le richieste economiche anche l’aumento delle maggiorazioni per il lavoro notturno e per il lavoro straordinario, con l’introduzione di una maggiorazione ad hoc per i lavoro straordinario festivo, oltre all’introduzione di una maggiorazione per il lavoro supplementare festivo prestato dai lavoratori part-time e per la flessibilità e di una indennità per i lavoratori esposti ad alte temperature.Per Flai Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs «è indubbio che la piattaforma unitaria di sia “ambiziosa”, in particolare per l’incremento dei costi che l’accoglimento delle richieste in essa contenute produrrebbe». «Tuttavia – sottolineano le tre sigle – non porre con la debita enfasi il tema del trattamento economico adeguato delle lavoratrici e dei lavoratori in una fase contraddistinta da una dinamica inflazionistica fra le più pesanti registrate negli ultimi decenni sarebbe stata un’ipocrisia insostenibile».Per i sindacati «l’aggiornamento degli istituti contrattuali a contenuto economico deve necessariamente essere oggetto di confronto ed approfondimento nel proseguo della trattativa e abbiamo ribadito che è essenziale che su questo tema la trattativa sia stringente e la risposta adeguata».«Valorizzare il lavoro per un comparto com’è quello delle lavorazioni preliminari e del commercio di esportazione, di importazione e all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli ed agrumari – concludono Flai Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – è essenziale per evitare dispersioni di professionalità».Il confronto proseguirà in commissione tecnica il 15 febbraio e il 4 marzo; la trattativa in plenaria tornerà a riunirsi il 22 marzo a Cesena.