“Non abbiamo riscontrato novità di sostanza, né dall’audizione parlamentare del Ceo Tavares né da altre dichiarazioni fatte in questa giornata romana che possano dare una svolta all’attuale situazione di Stellantis e della componentistica. La situazione produttiva degli stabilimenti italiani è ridotta ai minimi termini, con una flessione del 31%, con un impatto pesante a livello occupazionale attraverso l’utilizzo di Cassa integrazione e la necessità di ulteriori scelte e investimenti volti a invertire la situazione di declino, che annebbia ogni visibilità di prospettiva del settore automotive. Rimangono tutte le ragioni che hanno portato la Fim-Cisl, insieme a Fiom e Uilm, a dichiarare unitariamente venerdì 18 ottobre lo sciopero di 8 ore del settore automotive con manifestazione a Roma, dove sono attesi migliaia e migliaia di lavoratori del settore auto”. E’ quanto sottolinea il Segretario generale Fim Cisl Ferdinando Uliano in una nota che così prosegue:
“Abbiamo deciso questa importante manifestazione per scuotere le coscienze e la responsabilità di Stellantis, delle aziende della componentistica e delle Istituzioni, a partire dal Governo Italiano fino al Parlamento Europeo.
La situazione è particolarmente difficile e necessita di una strategia europea attraverso un fondo specifico per il settore, che consenta un rilancio industriale, in modo che la transizione ecologica e digitale in corso possa essere sostenibile socialmente, evitando deindustrializzazione e licenziamenti. A livello Paese è necessario concretizzare il contratto di sviluppo del settore automotive in discussione al Mimit, dove è necessario riprecisare tutti gli impegni relativi a un piano industriale che il gruppo Stellantis deve necessariamente adeguare ai cambiamenti e alle nuove necessità che si sono determinate con il crollo dei volumi, e la presidenza del Consiglio non può rimanere indifferente a questa situazione” – conclude la nota.