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Terziario. Basi Usa, siglato con Jcpc rinnovo del contratto per 4mila dipendenti civili non statunitensi

Pubblicato il 16 Ott, 2018

Roma, 16 ottobre 2018 – Siglato il nuovo contratto nazionale per i 4000 dipendenti civili delle installazioni militari statunitensi italiane a Sigonella in Sicilia, delle Basi Camp Ederle di Vicenza e di Camp Darby di Pisa, della Base Usaf di Aviano e a Napoli Capodichino. Le federazioni nazionali di categoria Fisascat Cisl e Uiltucs e la direzione del personale delle Basi Usa Jcpc hanno sottoscritto a Napoli il rinnovo del contratto, scaduto nel 2016, in vigore dal 1° novembre 2018 al 30 ottobre 2021.
Mercato e organizzazione del lavoro, salario, welfare e nuove tutele in caso di ristrutturazione gli ambiti di intervento del nuovo contratto nazionale che rilancia il livello decentrato definendo l’avvio delle consultazioni a livello locale sull’organizzazione del lavoro e sulle ricollocazioni del personale. Nel dettaglio l’accordo stabilisce il diritto di precedenza nelle assunzioni per il personale che ha prestato servizio per più di 6 mesi con un contratto a tempo determinato; il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro dal full time a part time per i lavoratori affetti da gravi patologie, il diritto sulla conservazione del livello e dell’inquadramento nel caso di modifiche organizzative; il lavorare acquisisce il diritto di presentare domanda per l’accesso ad un livello inferiore finalizzato alla conservazione del posto di lavoro, ad acquisire nuova professionalità ed a migliorare la qualità della vita.
L’intesa introduce il principio della volontarietà in caso di riduzione della forza lavoro; in caso di esuberi il lavoratore ha inoltre diritto ad una ricollocazione prioritaria in una delle posizioni disponibili nell’area geografica di riferimento, fermo restando l’applicazione delle norme di Legge sulla ricollocazione nella pubblica amministrazione.
Sulla parte economica l’intesa contempla un aumento salariale annuale del 3,09% – pari ad una erogazione media di 62 euro mensili dal 1° settembre 2018 al 30 agosto 2019 – oltre alla maggiorazione del 20% per le ore prestate al di fuori del normale orario di lavoro. Il lavoro supplementare prestato dai lavoratori con contratto part-time sarà retribuito con una maggiorazione del 15%. Gli scatti di anzianità passano da 8 a 9, e il contributo per la previdenza complementare a carico del datore di lavoro è incrementato dall’1,6% all’1,7%.
Sul welfare l’accordo definisce un aumento del contributo del datore di lavoro destinato all’assistenza sanitaria integrativa da 100 euro a 150 euro annuali
Al personale licenziato per riduzione di personale o uscita volontaria verrà riconosciuta una indennità pari a 3 mensilità; il datore di lavoro ha inoltre facoltà di offrire un incentivo di 18.000 euro ai lavoratori interessati a stipulare un accordo conciliativo.
Soddisfazione in casa Fisascat Cisl. “Si tratta di un accordo importante che interviene in maniera significativa sul salario e sul welfare, consentendo anche di ampliare il ventaglio di prestazioni erogate attraverso il sistema dell’assistenza sanitaria integrativa, ma anche sulle tutele dei lavoratori coinvolti dalla riorganizzazione che potranno contare su un sostegno al reddito importante con l’opportunità della ricollocazione” ha dichiarato Rosetta Raso dell’ufficio sindacale della federazione evidenziando “il grande lavoro di squadra e di sintesi operato dai componenti il coordinamento nazionale Fisascat Cisl”.
Per il segretario generale della categoria cislina Davide Guarini “la sottoscrizione del rinnovo del contratto nazionale per il personale civile non statunitense delle Basi Usa in Italia rappresenta un avanzamento delle tutele per i lavoratori e un importante nuovo tassello delle relazioni sindacali con la commissione statunitense Jcpc che si consolidano ulteriormente anche a livello decentrato realizzando così un dei punti cardine della riforma del modello contrattuale fortemente sostenuta dalla Cisl”. Il sindacalista ha infine sottolineato l’efficacia dell’intervento normativo sulla ristrutturazione che “dimostra ancora una volta che la contrattazione a tutti i livelli può e deve intervenire nella riorganizzazione aziendale individuando importanti strumenti di sostegno al reddito per i lavoratori”.

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