Roma, 19 settembre 2018. Le buone intenzioni del Decreto Dignità (DL 87/2018) non bastano a stemperare le perplessità della Fisascat Cisl sugli effetti del provvedimento normativo sull’occupazione nel commercio, turismo e servizi. A confronto sui contenuti del testo di Legge che detta le nuove norme del mercato del lavoro, la categoria cislina rilancia sulla necessità di rivisitare la nuova disciplina del lavoro occasionale, dalla reintroduzione dei voucher nel settore turistico ai nuovi limiti sul ricorso al contratto a termine ed alla somministrazione lavoro, tipologie contrattuali in crescita nei diversi nel terziario privato dove anche è necessario ripensare ad un sistema di ammortizzatori sociali dedicati. «Pur apprezzando le norme sulle delocalizzazioni selvagge e sui divieti alla pubblicità del gioco d’azzardo il risultato del Decreto Dignità nel suo complesso rischia di produrre risultati controversi» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini introducendo la giornata di approfondimento sulla nuova normativa illustrata nel dettaglio da Livia Ricciardi del Dipartimento Cisl Mercato del Lavoro.«Quello del mercato del lavoro è un cantiere perennemente attivo nel quale non devono prevalere atteggiamenti preconcetti e dogmatici, ma un approccio laico ai problemi che lo contraddistinguono. In tal senso crediamo vada migliorata la normativa sul lavoro occasionale ed accessorio al fine di evitare contenziosi, ridurre le possibilità di piegare tale strumento alla copertura di casi di lavoro irregolare e non far ricadere sul prestatore oneri economici insensati» ha aggiunto Guarini. Il sindacalista è intervenuto anche al dibattito sulla reintroduzione della Cigs per cessazione di attività annunciata dal ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio. «Non dimentichiamo che i settori privati del commercio, turismo e servizi sono tradizionalmente esclusi dal sostegno al reddito ordinario e la cancellazione dell’intervento straordinario in caso di cessazione creò non pochi problemi negli anni della crisi in questi settori, il cui andamento è strettamente correlato anche alla capacità di spesa dei consumatori» ha evidenziato Guarini sottolineando «il ruolo di sostegno al reddito che potrebbero svolgere i fondi di solidarietà bilaterali di origine contrattuale». Per il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice «i contenuti relativi al mercato del lavoro impongono alle organizzazioni sindacali un costante lavoro di verifica in sede applicativa» e «le apparentemente ragionevoli motivazioni che hanno indotto il legislatore a reintrodurre elementi restrittivi rispetto alle causali ed alla durata dei contratti a termine potrebbero impattare negativamente sui tanti rapporti di lavoro subordinato a tempo determinato in essere e che, stante la difficoltà in cui si dibatte l’economia nazionale, non solo non potrebbero essere consolidati con una trasformazione a tempo indeterminato, ma addirittura esaurirsi ed imporre a tanti lavoratori del commercio, turismo e servizi, soprattutto giovani, la risoluzione del rapporto di lavoro essendo impossibile attivare ulteriori proroghe».Il sindacalista ha stigmatizzato anche «la reintroduzione dei voucher nel settore turistico, dove la contrattazione collettiva nazionale del settore già prevede meccanismi di flessibilità regolamentata che tiene conto della stagionalità strutturale che caratterizza il comparto». E’ il segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra a sottolineare nell’intervento conclusivo della giornata di approfondimento che «il contrasto alla precarietà non si ottiene soltanto riducendo le possibilità per le imprese di assumere a termine ma anche contrastando forme di precarietà e sfruttamento più gravi, dalle cooperative spurie, all’abuso dei tirocini e alla vasta platea di false partite iva che celano rapporti di lavoro subordinato e incentivando il lavoro stabile a tempo indeterminato». Sbarra ha rilanciato poi sulla necessità «di avviare un tavolo di confronto Governo Parti Sociali sugli interventi in materia di mercato del lavoro», sollecitato ieri congiuntamente da Cgil Cisl Uil al ministro Di Maio, anche rispetto alle misure che saranno definite nella prossima Legge di Bilancio 2019 «con particolare riferimento alla normativa sugli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro ed in caso di cessazione di attività ed alle politiche attive del lavoro con il potenziamenti dei centri per l’impiego e dela raccordo tra questi e le agenzie di somministrazione». Il sindacalista ha infine espresso l’auspicio «sulla creazione di nuovi posti di lavoro attraverso i necessari investimenti di adeguamento delle infrastutture e sulla riforma fiscale, sul sistema previdenziale italliano ma anche su innovazione, ricerca e impresa 4.0».