Roma, 23 novembre 2018. La Fist Cisl esprime piena solidarietà ai sindacati Ver.Di., Comisiones Obreras e Cgt nel giorno dello sciopero dei lavoratori Amazon indetto in Germania, Spagna e Francia in concomitanza del Black Friday. La protesta è finalizzata ad accendere i riflettori sulle condizioni di lavoro e per chiedere salari più alti anche connessi alla produttività del colosso dell’e-commerce e del web services che nel mondo conta oltre 613mila dipendenti, di cui 83mila circa in Europa e 9mila in Italia. La categoria cislina ha preso parte con una delegazione Fisascat Cisl e Felsa Cisl alla settimana di studio e analisi di Uni Amazon Alliance, la rete dei sindacati che nel mondo rappresentano i lavoratori della multinazionale, promossa dal 20 al 23 novembre a Londra dal sindacato internazionale del terziario e dei servizi Uni Global Union e dal sindacato europeo Uni Europa. La kermesse, che ha registrato la partecipazione di circa 70 delegati e rappresentanti sindacali provenienti da 17 paesi del mondo, ha preso in esame il mercato e la logistica nel prossimo futuro, sotto tutti gli aspetti, analizzando in particolare le ripercussioni dell’organizzazione del lavoro sull’occupazione, ma anche l’impatto ambientale e sociale. «La dimensione di Amazon, che si occupa di ogni aspetto della commercializzazione e della distribuzione di prodotti e servizi, necessita di essere analizzata per comprenderne l’evoluzione e i possibili effetti della nuova organizzazione del lavoro sui diritti sociali e civili previsti dalla contrattazione» ha dichiarato il segretario generale della Fist Cisl Pierangelo Raineri. «Per evitare che ci sia una regressione, serve una sinergia tra le parti sociali» ha aggiunto il sindacalista sottolineando che «Uni Amazon Alliance intende essere un punto fermo per sviluppare questa grande alleanza». «Oggi rilanciamo sulla necessità di definire un accordo globale sull’organizzazione del lavoro al tempo in cui innovazione, robot e velocità stanno dettando nuove regole nel mercato nelle quali per l’uomo non è facile inserirsi» ha aggiunto il sindacalista. «Garantire la qualità del lavoro ai lavoratori dell’era digitale, questo è il l’obiettivo del sindacato del terzo millennio. Da conquistare ci sono spazi sempre più qualificati, professionalità e nuove buste paga in grado di garantire un’esistenza dignitosa – ha concluso il sindacalista – Ai tempi della quarta rivoluzione industriale il confronto tra azienda e sindacati resta necessario e passa ancora dalla conquista di diritti, dal salario e dalla sicurezza sul lavoro».