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Terziario. Riforma sport e lavoro sportivo. L’appello unanime dalla mobilitazione dei lavoratori e atleti a piazza Montecitorio: “Ripristinare l’entrata in vigore della normativa”

“Il Governo ascolti la piazza di oggi che si è mobilitata per la regolamentazione del lavoro sportivo e di un settore che nel nostro Paese contribuisce a dare un supporto significativo sul piano educativo, sanitario e sociale. Vanno messe in campo delle regole che riconoscano dignità e tutele a tutti i lavoratori del comparto dello sport». E’ quanto dichiarato dal segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini da piazza Monte Citorio a Roma intervenuto a margine della mobilitazione indetta insieme agli altri sindacati di categoria Cgil Cisl Uil, Slc e Nidil, Felsa, Uilcom e Uiltemp per sollecitare la ripresa dell’iter parlamentare sulla Riforma dello Sport e del Lavoro Sportivo e ripristinare l’entrata in vigore della normativa, prorogata al 2024, nei tempi dell’attuale legislatura. Alla protesta hanno aderito anche la CIDS, la Confederazione Italiana degli Sportivi, la GIBA Giocatori Italiani Basket Associati e altre associazioni di categoria degli atleti e delle atlete.
Unanime l’appello all’Esecutivo e alla Sottosegretaria di Stato con Delega allo Sport Valentina Vezzali sull’urgenza di introdurre tutele normative che riconoscano i diritti minimi fondamentali alle lavoratrici e ai lavoratori, dalle tutele previdenziali e assicurative alle norme sulla genitorialità, da ricondurre anche alla contrattazione di settore. Per i sindacati occorre riprendere il confronto sulla Riforma e migliorarne le previsioni, riconoscendo le diverse professionalità che operano nel comparto dello sport dove ai professionisti e ai dilettanti si affianca anche il vasto mondo del volontariato.
Il settore, duramente colpito dalla crisi pandemica e dalle misure messe in atto per il contenimento del Covid, occupa oltre 100mila lavoratori dipendenti e più di 500mila collaboratori sportivi.
I sindacati chiedono “di accelerare l’entrata in vigore della Riforma” e di “ristabilire improrogabilmente, il termine per la piena applicazione della Riforma all’interno dei tempi della attuale legislatura, senza il quale verrebbe meno ogni possibilità di confronto sui temi contenuti, rendendo di fatto nullo un intervento legislativo che doveva rappresentare, dopo lunghi mesi di riunioni e lavoro di due Governi, un sostanziale cambio di passo per tutto il settore”.
A più riprese, anche di concerto con le associazioni di categoria degli atleti, i sindacati hanno sollecitato la ripresa dell’iter parlamentare per l’entrata in vigore di una Riforma, certamente migliorabile, ma che avrebbe posto finalmente le basi per il riconoscimento dei diritti fondamentali e delle tutele assicurative e previdenziali per tutti i lavoratori dello sport.
In una nuova lettera congiunta Slc Fisascat e Uilcom e CIDS indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro del Lavoro Orlando, alla sottosegretaria di Stato con Delega allo Sport Valentina Vezzali e alle ministre per le Politiche Giovanili e per le Pari Opportunità Dadone e Bonetti, le rappresentanze sindacali hanno chiesto alle istituzioni di ripristinare la proroga dell’entrata in vigora della Riforma al 1° luglio 2022 e di convocare un tavolo tecnico di confronto con tutte le Parti Sociali.

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