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Terziario. Sindacati: “19 aprile sciopero addetti Cash&Carry Metro Italia”

Pubblicato il 27 Mar, 2019

Roma, 27 marzo 2019 – Scatta lo sciopero per i circa 4mila e 200 dipendenti dei 48 punti vendita del gruppo del Cash&Carry Metro Italia. Alla base della protesta, indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per il 19 aprile a livello nazionale a cui si aggiungono ulteriori 8 ore di sciopero da organizzarsi a livello territoriale e di magazzino, l’indisponibilità aziendale a sottoscrivere il rinnovo del contratto integrativo.“Un atto grave che si è consumato dopo mesi di trattativa surreale, in cui l’impresa ha esclusivamente ribadito le proprie posizioni in un monologo sordo alle esigenze delle lavoratrici~e dei lavoratori. A ottobre del resto, il nuovo gruppo dirigente si è permesso, senza neanche~aver mai visto un magazzino e, per stessa ammissione dell’impresa, non avendo ancora definito gli obiettivi, di disdettare il contratto integrativo” recita un comunicato unitario diffuso tra i luoghi di lavoro. I sindacati stigmatizzano la posizione aziendale in ordine a organizzazione del lavoro, premio variabile, orario di lavoro, ristrutturazioni e chiusure di punti vendita. “Davanti alle pregiudiziali poste dall’azienda ogni mediazione è risultata impossibile e agli effetti che la disdetta produrrà saranno a carico delle lavoratrici e dei lavoratori, l’ennesimo atto dell’azienda che punta a tagliare sul costo del lavoro” prosegue la nota congiunta. “Le segreterie nazionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs unitamente alla delegazione trattante e alle strutture territoriali, – conclude il comunicato – non possono esimersi dal chiamare le lavoratrici e i lavoratori alla lotta affinché l’azienda muti radicalmente il proprio atteggiamento”.Per il segretario nazionale della Fisascat Cisl Mirco Ceotto «le proposte avanzate dall’azienda in sede di trattativa sono totalmente insufficienti e la proclamazione dello sciopero si è resa inevitabile». «Il confronto – ha concluso il sindacalista – è da ricondurre sui contenuti della piattaforma unitaria, a cominciare dalle proposte sindacali su organizzazione e orario di lavoro come anche sul welfare e i diritti sociali che Metro Italia vorrebbe finanziare attraverso l’inaccettabile taglio del costo del lavoro dimostrando ancora una volta di avere un atteggiamento miope e indifferente rispetto alle esigenze dei lavoratori».

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