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Terziario. Sindacati: YOOX annuncia 211 licenziamenti. Inaccettabile scaricare sui lavoratori il peso di una ristrutturazione strategica

Pubblicato il 3 Set, 2025

YOOX NET-A-PORTER GROUP S.p.A. (YNAP), oggi parte del gruppo LuxExperience – proprietario anche del portale mytheresa.com – ha avviato formalmente il 2 settembre la procedura di licenziamento collettivo ai sensi della Legge 223/91.La procedura riguarda oltre il 20% della forza lavoro complessiva: 211 lavoratori su un organico di 1.091, di cui circa 150 sul territorio bolognese e una cinquantina a Milano, oltre al trasferimento di ulteriori 40 lavoratori da Landriano a Milano. L’azienda motiva tale scelta dichiarando una riduzione dei ricavi di 191 milioni di euro nell’ultimo esercizio e perdite complessive superiori a 2 miliardi di euro negli ultimi due anni. In realtà il dato più rilevante è rappresentato dalla riorganizzazione imposta dalla nuova proprietà LuxExperience, che prevede una riduzione e un accentramento delle funzioni attualmente svolte da YOOX a livello di gruppo. L’azienda ha inoltre comunicato di non voler ricorrere ad ammortizzatori sociali, qualificando gli esuberi come strutturali e definitivi, senza alcuna considerazione per il futuro delle oltre duecento famiglie coinvolte.Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ritengono inaccettabile che, a pochi mesi dall’acquisizione da parte di LuxExperience, l’azienda scelga di scaricare sui lavoratori il peso di una ristrutturazione decisa esclusivamente sulla base delle strategie del nuovo gruppo. Le tre sigle sindacali chiedono pertanto il ritiro immediato della procedura e l’apertura di un tavolo di confronto, sottolineando come l’azienda non abbia adempiuto agli obblighi di legge in materia di comunicazioni preventive sullo stato di crisi.”Riteniamo, inoltre, che un processo di delocalizzazione di tale portata debba prevedere da subito il coinvolgimento delle istituzioni competenti, tra cui il Ministero del Lavoro e le Regioni interessate – dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – non consentiremo che venga smantellata una realtà industriale storicamente radicata nei territori di Bologna e Milano, con gravissime conseguenze sociali e occupazionali”. Nelle prossime ore, attraverso le rappresentanze sindacali, si terranno assemblee in tutte le sedi coinvolte, durante le quali lavoratrici e lavoratori decideranno congiuntamente le azioni di contrasto da intraprendere contro questa scelta aziendale.